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·3 aprile 2020
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·3 aprile 2020
Negli anni ’80 e nei primi anni ’90 era usuale vedere dei calciatori tedeschi nel campionato italiano. Molto più raro, se non impossibile, era trovare degli italiani in Bundesliga. Con il passare degli anni e con la crescita del campionato tedesco post unificazione la rotta ha iniziato ad invertirsi, fino ad arrivare a benche hanno giocato dal massimo campionato tedesco, tra cui ben cinque Campioni del Mondo del 2006.
Abbiamo selezionato soltanto i giocatori che hanno messo piede in campo almeno per un minuto, seguendo la graduatoria e i criteri di Transfermarkt per quanto riguarda gli italo-tedeschi o altri col doppio passaporto.
Centrocampista classe 1988 ha raccolto ben 290 presenze, con 39 gol. Il primo in entrambe le categorie tra gli italiani in Bundesliga. Giocatore duttile, ha giocato da terzino o da esterno alto, qualche volta anche da centrocampista centrale. Nato in Germania da emigranti calabresi, cresce nel Friburgo, con il quale esordisce in Bundesliga a 21 anni. Dopo quattro anni passa al Wolfsburg, dove vince DFB-Pokal e Supercoppa di Germania, e dopo altre quattro stagioni allo Schalke. Ha giocato sia in Europa League che in Champions. Unico neo: non ha mai esordito in nazionale nonostante la convocazione di Antonio Conte. Attualmente è infortunato e ne avrà per un po’, il suo futuro a Gelsenkirchen è in bilico nonostante sia uno degli uomini simbolo dei Knappen.
Giulio Donati – Bayer Leverkusen, Mainz (124 presenze – 0 gol)
Terzino destro classe 1990 cresce prima nelle giovanili della Lucchese e poi dell’Inter. Con i nerazzuri fa parte a diciannove anni della rosa del triplete 2009/2010, anche se gioca soltanto una partita, in Coppa Italia e non fa parte della lista Chiampions. Dopo due anni in prestito in serie B, a Padova e Grosseto, nel 2013 inizia la sua avventura in Bundesliga: due stagioni e mezzo a Leverkusen e tre e mezzo a Mainz, per un totale di 124 presenze senza reti. Lascia la Germania da svincolato l’estate scorsa, dopo un anno travagliato sotto la guida di Sandro Schwarz. A dicembre è stato ingaggiato dal Lecce, tornando così a calpestare i campi della serie A dopo più di sei anni.
Antonio Di Salvo – Bayern Monaco, Hansa Rostock (100 presenze – 17 gol)
Antonio Di Salvo si è ritirato al termine della stagione 2009/2010 a soli trentun anni. Anche lui figlio di emigranti, cresce calcisticamente nel club della città di nascita, Paderborn. È una buona punta e a vent’anni arriva la grande opportunità grazie all’ingaggio da parte del Bayern Monaco. Gioca per lo più nella seconda squadra, segnando peraltro con grande regolarità (in prima squadra invece solo 6 presenze senza reti). Riesce comunque a togliersi la soddisfazione di uno spezzone in Champions, 55 minuti il 22 marzo 2010 contro la Dinamo Kiev. Poi tanta Bundesliga con l’Hansa Rostock e un po’ di Zweite con lo stesso Hansa e con il Monaco 1860. In totale 100 presenze e 17 gol in Bundesliga e 14 in 83 presenze in Zweite. Piccola curiosità finale: oggi è vice allenatore della Germania Under21 di Stefan Kuntz.
Vincenzo Grifo – Hoffenheim, Friburgo, Borussia Mönchengladbach (100 presenze – 15 gol)
Vincenzo Grifo nasce nel 1993 nel Land del Baden-Württemberg da papà siciliano e mamma pugliese. Esterno offensivo o seconda punta, esordisce in Bundesliga con l’Hoffenheim a diciannove anni. Si dice di lui che riesca a rendere al 100% solo sotto la guida di Christian Streich e in effetti è con il Friburgo in Zweite che esplode nella stagione 2015/2016 ed è sempre in Brisgovia che fa le cose migliori nella massima serie. Parecchio considerato dal CT Roberto Mancini, per ora ha raccolto 3 presenze in nazionale maggiore.
Cristian Molinaro – Stoccarda (93 presenze – 0 gol)
In Italia Cristian Molinaro, classe 1983, ha girato tanto, sette squadre compresa l’attuale esperienza con il Venezia. Arriva a Stoccarda dalla Juventus nel mercato invernale 2010. In Svevia resta quattro anni: tre stagioni e mezza ad alto livello, sia in Bundesliga che nelle Coppe europee e in quella nazionale (lo Stoccarda raggiunge la finale di DFB-Pokal nel 2013, sconfitto dal Bayern 3 a 2). Nella prima parte del 2013/2014 invece gioca soltanto contro il Leverkusen in Bundesliga e contro il Rijeka in Europa League e a gennaio torna in Italia, a Parma.
Luca Caldirola – Werder Brema, Darmstadt (80 presenze – 1 gol)
Quella di Luca Caldirola è la classica storia dell’eterna promessa mai realmente sbocciata. Il centrale mancino classe 1991 si afferma nelle giovanili dell’Inter e si mette in mostra nella nazionale Under21. I nerazzurri lo mandano in prestito in serie B, a Brescia e Cesena. Il Werder decide di investire su di lui nell’estate del 2013. La sua esperienza in Bundesliga sarà altalenante: bene il primo anno, molto meno il secondo e di nuovo bene in prestito al Darmstadt. Torna a Brema per un anno e mezzo di poco campo, tanti infortuni e qualche apparizione con la seconda squadra in Dritte, fino al ritorno in Italia a gennaio 2019 al Benevento.
Andrea Barzagli – Wolfsburg (75 presenze – 1 gol)
Eccoci al primo dei cinque Campioni del Mondo. Di Barzagli si sa praticamente tutto: l’esperienza a Palermo, la vittoria del Mondiale proprio in Germania nel 2006 e il passaggio a ventisette anni al Wolfsburg. Con i lupi farà la storia, con l’incredibile Meisterschale del 2009. Poi ancora un anno e mezzo in Bassa Sassonia, fino alla chiamata della Juventus nel gennaio del 2011 e l’inizio dei trionfi con i bianconeri.
Giovanni Federico – Colonia, Borussia Dortmund, Karlsruher (60 presenze – 6 gol)
Trequartista classe 1980, Giovanni Federico nasce in Germania da genitori italiani. Tutta la sua carriera è in giro per le varie serie tedesche: alla fine saranno ben otto club diversi, dalla Regionalliga alla Bundesliga. Il massimo campionato lo vive con tre squadre: il Colonia a ventitré anni, prima dell’apice della carriera con il Borussia Dortmund nella stagione 2007/2008 (con i gialloneri saranno 4 gol in 30 partite). L’ultima esperienza in Bundes è al Karlsruher, in prestito dal BVB, nella seconda parte del 2008/2009.
Luca Toni – Bayern Monaco (60 presenze – 38 gol)
Ecco il secondo campione del Mondo. Arriva a Monaco a trent’anni nel 2007, un anno dopo la conquista del titolo mondiale. Nella prima stagione è devastante, come peraltro tutta la squadra bavarese che vince Bundesliga e DFB Pokal. Capocannoniere in campionato con 24 reti, 10 gol in 11 partite di Coppa Uefa, 5 in 4 gare di Coppa di Germania. Poi un secondo anno discreto a livello personale ma meno a livello di squadra (il titolo va al Wolfsburg dell’ex Felix Magath) e infine gli ultimi sei mesi poco utilizzato da Van Gaal. Se ne va a gennaio alla Roma dopo due anni e mezzo, lasciando un ottimo ricordo.
Ruggiero Rizzitelli – Bayern Monaco (45 presenze – 11 gol)
Classe 1967, Rizzi-gol arriva a Monaco dopo i tanti anni a Roma e due anni al Torino, voluto da Giovanni Trapattoni. Resta due anni in Bundesliga, vincendo il Meisterschale la prima stagione e la DFB-Pokal la stagione successiva. Se ne va insieme allo stesso Trapattoni nell’estate del 1998, per finire un’ottima carriera tra Piacenza e Cesena.
Ciro Immobile – Borussia Dortmund (24 presenze – 3 gol)
L’attuale bomber della Lazio trascorre un anno non particolarmente esaltante a Dortmund. Ci arriva nel 2014 dopo aver vinto il titolo di capocannoniere in Serie A con il Torino, trascinando i granata ai preliminari di Europa League. Probabilmente la scelta di lasciare il Toro per andare all’estero alla fine risulta prematura. Certo l’esordio in Champions, con 4 gol in 6 partite, e la conquista della Supercoppa di Germania sono due aspetti positivi, ma quando l’estate successiva viene ceduto in prestito al Siviglia la sensazione è quella di un’occasione mancata.
Jacopo Sala – Amburgo (21 presenze – 1 gol)
La carriera di Jacopo Sala inizia in modo molto internazionale. Il Chelsea infatti lo prende a sedici anni dalla Primavera dell’Atalanta. Resta a Londra, senza esordire in prima squadra, per quattro anni. Viene ceduto nel 2011 all’Amburgo: nella città anseatica resta due anni, riuscendo a raccogliere un discreto numero di presenze. Da segnalare che l’unico gol in Bundesliga lo segna nell’1 a 1 casalingo contro il Bayern.
Raffael Tonello – Fortuna Düsseldorf (20 presenze – 3 gol)
Raffael Tonello è pressoché sconosciuto in Italia, anche perché ha sempre solo militato in squadre tedesche. L’attaccante classe ’75 vive la sua esperienza in Bundesliga proprio ad inizio carriera con la squadra in cui cresce, il Fortuna Düsseldorf. Dopo l’esordio in Zweite nella stagione 1994/95, con promozione finale, resta due anni nella massima serie, togliendosi la soddisfazione di segnare 3 reti. Poi gira nelle serie minori e si ritira a soli ventinove anni.
Massimo Oddo – Bayern Monaco (18 presenze – 0 gol)
Il terzo campione del Mondo è Massimo Oddo. Il Milan lo cede in prestito al Bayern nella stagione 2008/2009, all’inizio della fase calante di un’ottima carriera. La stagione sotto la guida di Jupp Heynckes (e come compagno di squadra di Luca Toni) è abbastanza anonima: torna al Milan dopo un anno senza aver lasciato il segno in Baviera.
Cristian Zaccardo – Wolfsburg (15 presenze – 1 gol)
Eccoci al quarto campione del Mondo. Zaccardo , classe ’81, passa dal Palermo al Wolfsburg in coppia con il già citato Barzagli e con lui vive l’impresa del primo Meisterschale dei lupi. A differenza del compagno di nazionale, però, a livello personale non è così protagonista e viene ceduto senza troppi rimpianti al Parma l’estate successiva.
Federico Macheda – Stoccarda (14 presenze – 0 gol)
Chicco Macheda è un altro giocatore classificabile nella categoria delle promesse non mantenute. Di lui si ricordano soprattutto gli esordi esaltanti nel Manchester United di Sir Alex Ferguson. È proprio in questo periodo che gli inglesi lo prestano sei mesi in Bundesliga, allo Stoccarda, come si dice in gergo “per farsi le ossa”. Resta in Germania da gennaio a giugno 2013, giocando con una certa continuità ma senza lasciare tracce.
Mauro Camoranesi – Stoccarda (7 presenze – 0 gol)
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