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Giacomo Galardini·24 luglio 2018
🎥 I 10 acquisti di mercato più clamorosi saltati all'ultimo momento

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Giacomo Galardini·24 luglio 2018
Sembrava fatta, e invece… no. Perchè il mancato trasferimento di Malcom alla Roma non è l’unico, ma solo l’ultimo.
In attesa di sapere cosa faranno quei furboni dei francesi del Bordeaux in collaborazione con il Barcellona, siamo andati a scovare i 10 trasferimenti di Serie A che sono saltati clamorosamente all’ultimo momento.
Lo scettro però spetta di diritto al Milan, un campione in questo frangente.
Calciomercato dell’estate 2002. La Lazio dell’allora presidente Cragnotti è pronta a vendere il pupillo Nesta per svariati miliardi: il Campione del Mondo Alessandro infatti – prima di passare al Milan – era dato per certo alla Inter.
Solo che i biancocelesti si impuntarono su Zanetti come contropartita tecnica, e ovviamente Moratti non poteva vendere la propria bandiera, più 30 milioni di euro.
Alla fine i nerazzurri scelsero Gamarra, facendo andare su tutte le furie Vieri, che scrisse nella sua biografia tutto il suo diniego.
Settembre 2004, il portiere della nazionale brasiliana Claudio Taffarel sta raggiungendo Empoli per il primo allenamento con la sua nuova squadra.
E’ un acquisto di un certo livello per i toscani. Tutti lo aspettano a braccia aperte. Poi, sulla autostrada A1, la macchina del brasiliano ha un guasto. Poco male, direte voi.
Ma Taffarel – religiosissimo – lo interpreta come un segno divino, e prende una decisione inaspettata: rescinde il contratto con l’Empoli, e come se non bastasse lascia il calcio.
Taffarel poi rivelerà: “Chiedo scusa alla società e perdono a Dio, ma il guaio alla macchina mi ha fatto pensare. Ho capito di aver chiuso con questo sport“. Chiamatela scaramanzia.
Questa è recente, di gennaio di quest’anno. Era tutto pronto: già prenotato un aereo privato per portare il croato a Siviglia, dopo che lo stesso giocatore ha confermato il sì al club andaluso.
Operazione sulla base del prestito oneroso di un milione con diritto di riscatto a 28 milioni di euro. Ad opporsi all’ultimo momento ci pensò però Luciano Spalletti, che per far partire il croato voleva un rinforzo, che non arrivò.
Risultato? Brozovic ha giocato forse la sua migliore stagione finora. A Milano.
Giugno 2008. Il serbo Dejan Stankovic, colonna portante dell’Inter, è in procinto di approdare in bianconero. L’Inter chiedeva sui 15 milioni e la Juve aveva bisogno di un vice-Nedved.
Anche qui sembrava fatta ma intervengono i tifosi, che insorsero a tal punto da far saltare l’affare per due motivi: il primo è che il serbo in passato aveva manifestato con orgoglio la sua presunta anti-juventinità, cosa molto malvista.
Punto secondo: Stankovic, ai tempi della Lazio, avrebbe firmato sia con la Juve che con l’Inter: ma la Juve non presentò ricorso alla UEFA, spalancando le porte al suo passaggio in nerazzurro e salvandogli una squalifica.
Sessione invernale 2014. L’Inter ha bisogno di una punta e la scelta cade su Vucinic, ai tempi alla Juve, che pretende una contropartita. I nerazzurri propongono Guarin e i bianconeri accettano: sembra fatta.
Addirittura qui si parla già di case affittate, agenti allertati e compagni di squadra salutati. E invece all’ultimo Thohir (sotto pressione per i tifosi inferociti) dice no e blocca la trattativa ad un passo dalla realizzazione, scatenando il caos e l’insubordinazione del colombiano che finì poi in Cina.
Milano, gennaio 2009. Kakà, vincitore del pallone d’oro l’anno precedente, e sul taccuino dei club di mezza Europa. I nuovi sceicchi del Manchester City allora fecero la classica proposta indecente:quasi 130 milioni di euro, una cifra impossibile da rifiutare.
Ma non per il presidente di allora: Silvio Berlusconi. Che mosso a pietà dai tifosi in rivolta sotto via Turati, cambia idea in diretta televisiva e blocca il trasferimento. Kakà saluta i tifosi dalla finestra, sventolando la maglia rossonera.
Lascerà il Milan appena sei mesi dopo per il Real, per meno della metà dei soldi. O tempora, o moris!
Luglio 2009. Aly Cissokho, terzino francese in forza al Porto, è prossimo a sbarcare a Milano, sponda Milan. Anche qui, tutto fatto: accordo sulla base di 15 milioni di euro.
Poi accade l’imponderabile: durante le visite mediche si scopre che il terzino di origini senegalesi avrebbe un non meglio precisato problema ai denti che potrebbe influire in maniera misteriosa sul suo rendimento.
L’affare salta e Cissokho va al Lione. Ma chi lo sapeva che si visitassero anche i denti ai calciatori? Va bene che devono correre, ma mica sono cavalli!
L’estate 2012 fu teatro dell’ennesima guerra senza quartiere tra Juventus e Fiorentina. Dimitar Berbatov, attacante bulgaro del Manchester United, sta per passare alla Viola: pratiche burocratiche, visite mediche e poi la firma.
Ma nella trattativa si infilano i bianconeri. Polemiche a non finire, comunicati di fuoco da una parte dall’altra. E come nei migliori film, tra i due litiganti, il Fulham gode: ciao ciao Italia.
Gennaio 2012: Il Milan, primo in classifica e campione d’Italia in carica (altri tempi) fa la voce grossa sul mercato: Galliani vuol regalare il gran colpo ad Allegri e vola a Manchester, sponda City, per convincere Tevez.
L’accordo c’è (prestito oneroso a 2 milioni con diritto di riscatto a fine stagione) ed anche l’argentino è convinto. Tanto che circola la famosa foto della cena tra Galliani, l’argentino e l’agente. Scandalo. Stupore. È fatta.
Poi l’intervento di Berlusconi, che blocca la cessione di Pato al Psg e Carlitos resta dov’è. Anzi, passerà alla Juve l’estate successiva. Chissà se il malox avrà fatto passare l’indigestione…
Nel tardo pomeriggio di lunedì sembrava tutto fatto per il trasferimento di Malcom dal Bordeaux alla Roma dopo che entrambi i club, al termine di una lunga trattativa, avevano annunciato l’accordo raggiunto tramite social.
Tifosi all’aeroporto, agenti che mandano le foto di Malcom alla stampa, contratti firmati. E invece il Barça in extremis fa pervenire un offerta più succosa (41 milioni) ai francesi, che fiutano l’asta e fermano tutto. Roma furiosa.
Come finirà?