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Andrea Agostinelli·7 dicembre 2018
Genoa: tutti gli allenatori esonerati da Preziosi

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Andrea Agostinelli·7 dicembre 2018
Cesare Prandelli è diventato il quindicesimo allenatore del Genoa da quando la società rossoblu è di proprietà di Enrico Preziosi.
Un lungo percorso fatto di polemiche, condanne, esoneri, dimissioni e tecnici richiamati più volte nel corso della stagione.
Il primo Genoa di Preziosi disputa il campionato di Serie B ed è affidato a Roberto Donadoni, reduce da un decimo posto con il Livorno nella stagione precedente.
L’avventura del futuro commissario tecnico della Nazionale è però molto breve dato che dopo 5 giornate verrà esonerato in seguito ad una pesante sconfitta casalinga con l’Atalanta. Al suo posto verrà chiamato Luigi De Canio che condurrà il Grifone alla salvezza e verrà riconfermato per la stagione successiva.
L’incredibile sconfitta casalinga con il Lumezzane in Coppa Italia, con i rossoblu che si fanno rimontare da 2-0 a 2-3, costa il posto a De Canio che viene esonerato pochi giorni prima dell’inizio del campionato.
A Marassi arriva Serse Cosmi, l’uomo che riuscì nell’impresa di portare il Perugia in Coppa Uefa. Il presidente gli chiede la promozione in Serie A e lui la ottiene all’ultima giornata grazie alla vittoria per 3-1 sul Venezia.
Ottenuta la promozione, Cosmi si dimette per accettare l’offerta dell’Udinese. Al suo posto viene chiamato Francesco Guidolin ed il mercato condotto da Preziosi è ambizioso: in rossoblu arrivano tra gli altri Christian Abbiati ed un giovanissimo Ezequiel Lavezzi ma il 16 giugno la Commissione disciplinare della Lega Calcio condanna i rossoblu alla retrocessione in C1 dopo che un’inchiesta della procura di Genova smaschera una combina in occasione di Genoa-Venezia.
Ovviamente Guidolin rescinde il contratto e a guidare il Genoa alla promozione in Serie B è Giovanni Vavassori ma anche in questo caso non mancano i colpi di scena.
Il tecnico viene esonerato a marzo e la squadra viene affidata ad Attilio Perotti, il quale però decide di dimettersi due mesi dopo a causa di un assalto dei tifosi rossoblu ai giocatori presso il centro di allenamento a Peglie con Vavassori che riprende la squadra alla vigilia dei playoff.
Il 10 giugno Enrico Preziosi ufficializza l’ingaggio di Gian Piero Gasperini. Il tecnico otterrà la promozione immediata in Serie A piazzandosi al terzo posto dietro Juventus e Napoli.
Il rapporto fra Preziosi e Gasperini fila liscio per altre tre stagioni, con l’apice della qualificazione in Europa League nel 2008, ma all’inizio della stagione 2010/2011 il legame si spezza.
Fatale una sconfitta casalinga con il Palermo che lascia i rossoblu a 11 punti dopo 10 giornate e spinge il presidente ad affidare la squadra a Davide Ballardini. Il tecnico centra la salvezza ma soprattutto, grazie al gol di Boselli, a tre giornate dalla fine vince il Derby della Lanterna condannando alla retrocessione la Sampdoria.
Il contratto di Ballardini non viene rinnovato: Preziosi preferisce una nuova guida tecnica e per questo motivo viene chiamato Alberto Malesani. La squadra però stenta, i risultati non arrivano, lo stesso Malesani non sembra essere in totale controllo della situazione e così, dopo una pesante sconfitta per 6-1 in casa del Napoli, viene esonerato.
Al suo posto viene chiamato Pasquale Marino che firma un contratto fino al 2013 ma anche con il nuovo allenatore la squadra non decolla ma anzi riesce a fallire l’appuntamento con la vittoria per otto partite consecutive. Una striscia negativa che condanna Marino all’esonero.
Preziosi torna sui suoi passi ma il Malesani bis dura solamente venti giorni. Il 22 aprile il Genoa perde 4-1 in casa contro il Siena e i tifosi bloccano la partita chiedendo che i giocatori si tolgano la maglia.
È una situazione delicata ma la squadra, nel frattempo affidata a De Canio, riesce a centrare la salvezza.
La salvezza regala un contratto annuale a Luigi De Canio che però resta in panchina solo per otto giornate. La sconfitta con la Roma, la quarta dall’inizio del campionato, gli costa l’esonero. Al suo posto arriva Luigi Delneri che il giorno della presentazione ringrazia il presidente per l’opportunità che gli è stata concessa.
Il rapporto tra i due però non dura troppo anche perchè Delneri incassa cinque sconfitte nelle sue prime cinque partite e tre mesi dopo il suo ingaggio viene esonerato.
Nemmeno l’arrivo di Davide Ballardini, alla sua seconda esperienza a Marassi, riesce a dare una svolta alla stagione del Genoa che si salva solo all’ultima giornata.
Stanco dei soliti nomi, all’inizio della nuova stagione Preziosi piazza il colpo di scena affidando la panchina del Genoa a Fabio Liverani, alla sua prima esperienza da professionista dopo anni alla guida delle squadre del settore giovanile rossoblu.
L’inizio non è dei più promettenti con due sconfitte nelle due prime due giornate. La netta vittoria nel derby con la Sampdoria sembra rappresentare il momento di svolta ma il tecnico non arriverà alla fine di settembre dato che la sconfitta per 2-0 con il Napoli gli costa la panchina.
Fedele al motto del suo grande amico Adriano Galliani, “Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”, Preziosi decide di richiamare Gian Piero Gasperini.
È una scelta saggia perchè il Gasp centra una salvezza tranquilla, nella stagione successiva chiude al sesto posto e solo la mancata concessione della licenza UEFA impedisce al Genoa di tornare in Europa. La stagione 2015/2016, invece, si chiude con l’undicesimo posto e l’addio del tecnico che in lacrime saluta i tifosi: “Questo non è un addio perché io rimarrò sempre genovese. Non so come farò a ripagare tutto questo affetto, l’affetto della gente va oltre i risultati”.
Per dare continuità al progetto tecnico, Preziosi ingaggia quello che è l’erede naturale di Gasperini, Ivan Juric.
Il tecnico croato ripropone gli stessi principi di gioco che nella stagione precedente gli avevano permesso di centrare la promozione in Serie A con il Crotone e il Genoa si toglie pure la soddisfazione di battere a Marassi la Juventus.
Nel girone di ritorno, però, la squadra stenta e la pesante sconfitta per 5-0 sul campo del Pescara, l’ottava in 11 partite, costa la panchina Juric. Al suo posto, il 20 febbario, viene chiamato Andrea Mandorlini che però riesce nell’impresa di fare peggio del suo predecessore raccogliendo una sola vittoria in sei partite prima di essere esonerato a sua volta il 9 aprile.
Il Genoa scivola pericolosamente verso il fondo della classifica e solo una vittoria alla penultima giornata con il Torino, con Juric nuovamente in panchine, evita la retrocessione.
Preziosi concede nuovamente fiducia a Juric ma il croato centra una sola vittoria nelle prime dodici giornate di campionato e la sconfitta nel derby con la Sampdoria gli costa il suo secondo esonero.
Il suo posto è preso da Davide Ballardini, alla sua terza esperienza in rossoblu, che grazie alla comoda salvezza si guadagna il rinnovo di contratto per la stagione successiva.
“Non avrei dovuto confermarlo, resta un gestore di situazioni complicate ma con lui non fai il salto di qualità. E’ una persona per bene ma non sa mettere i giocatori in campo”. Con queste dichiarazioni Preziosi il 9 ottobre giustifica l’esonero di Davide Ballardini nonostante il Genoa raccolga 4 vittorie nelle prime 7 giornate di campionato.
Juric viene richiamato per la terza volta sulla panchina rossoblu, questa volta con l’ingrato compito di far giocare bene la squadra. Il suo esordio è un incoraggiante e inatteso pareggio in casa della Juventus ma il bel gioco chiesto del presidente non arriva e nemmeno i risultati dato che l’ultima vittoria in campionato resta ancora quella ottenuta da Ballardini sul campo del Frosinone lo scorso 30 settembre.
E arriviamo così a giovedì sera: dopo tre pareggi e tre sconfitte in campionato, il Genoa viene eliminato in Coppa Italia dalla Virtus Entella. Un risultato che spinge Preziosi a esonerare per la terza volta Juric affidando la panchina a Cesare Prandelli, alla sua prima esperienza in Serie A dal 2010.