Genoa, Blazquez: «C’è un obiettivo chiaro, l’addio di Dragusin…» | OneFootball

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Calcionews24

·23 aprile 2024

Genoa, Blazquez: «C’è un obiettivo chiaro, l’addio di Dragusin…»

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Le parole di Andres Blazquez, amministratore delegato del Genoa, sul progetto del club rossoblù. I dettagli

Andres Blazquez, amministratore delegato del Genoa, ha parlato a CaughtOffside del progetto dei rossoblù.

OBIETTIVI– «Quando siamo arrivati qui era un piccolo incubo, il club era vicino al disfacimento se tu guardi i numeri. Avevamo costi in eccesso per 70 milioni, avevamo quattro allenatori a libro paga. Avevamo altri costi per 20/25 milioni tra prestiti, agenti e altre cose – riportano i colleghi di Buoncalcioatutti.it -. Siamo andati in Serie B, probabilmente in parte anche per dei nostri errori. Abbiamo preparato la Serie B molto attentamente costruendo una squadra vincente e siamo stati bravi ad ottenere la promozione mentre stavamo riducendo i costi strutturali. Abbiamo lavorato per avere grande supporto dagli sponsor, dalla città e dai tifosi. Siamo tra quelli che hanno più abbonati in Italia, tra A e B. Questo è un grande risultato per noi. Abbiamo avuto tra le più alte presenze quando eravamo in B. Quest’anno abbiamo lavorato e ho visto che siamo terzi in classifica per rapporto monte ingaggi-punti in Serie A. Abbiamo la più alta percentuale di riempimento stadio in A, circa il 98% in tutte le partite. Abbiamo avuto la più alta percentuale di abbonamenti venduti della storia della città. Siamo in contatto con le scuole, con i giovani, con le star musicali locali e globali. Abbiamo avuto Kanye West in una nostra partita casalinga, Rita Ora che ha fatto una collaborazione con noi. Abbiamo in generale tante persone che vengono allo stadio per vedere cosa succede. Tutte queste cose in generale ci portano a voler diventare sostenibili nella prossima stagione».


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DRAGUSIN– «Sapevamo del suo potenziale. La sua carriera non stava prendendo la direzione giusta, quando è arrivato qui gli abbiamo detto che sarebbe diventato titolare dal primo giorno, che sarebbe cresciuto. Ha commesso alcuni errori all’inizio, ma è un calciatore molto intelligente e ha corretto tutto fin da subito. Avevamo un fantastico talento, l’idea non era quella di venderlo e lui non voleva andarsene a gennaio perché era molto legato alla squadra. Voleva assicurarsi che il Genoa raggiungesse l’obiettivo stagionale. Mi aveva detto anche di lasciarlo restare fino a fine gennaio, ma non è stato possibile perché c’era molta pressione dal Bayern, dal Tottenham e da altre squadre. Le ultime ore della trattativa? Noi crediamo di voler trattare in nostri dipendenti e i nostri calciatori in maniera diversa. L’offerta del Bayern era molto più alta. Però ho detto a Radu che era la sua carriera e che quindi sarebbe stata una sua scelta. Noi vogliamo cooperare con i nostri calciatori per essere sicuri che siano felici sia nella vita che a livello professionale. C’era molta pressione da parte delle due squadre, Radu si era già impegnato con il Tottenham che è stato bravo a convincerlo di trasferirsi li».

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