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Redazione·3 aprile 2024

🤯 Fenerbahçe fuori dalla Super Lig? Il voto di ieri e il futuro del club

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Immagini significative, quelle arrivate ieri dallo stadio Sükrü Saracoglu in occasione dell’assemblea straordinaria generale dei soci (circa 45.174) convocata dal Fenerbahçe. All’incontro, a cui si sono presentati in circa 30mila superando la soglia dei 22.588, i soci votavano per alzata di mano sull’uscita del club dalla Super Liga turca e il trasferimento in un altro campionato.

La goccia che aveva fatto traboccare il vaso, dal punto di vista del club, è stata l’aggressione scaturita alla fine di Trabzonspor-Fenerbahçe, quando i tifosi di casa hanno dato la caccia ai calciatori ospiti invadendo il campo. Il club parte lesa aveva dato la colpa a tutti: all’arbitro Halil Umut Meler per non aver sospeso la gara in precedenza, alla sicurezza del Papara Park e alla Federcalcio turca (TFF) per non aver fatto sentire la propria voce.


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Durante l’assemblea è stato proiettato un video che mostrava una compilation dei presunti torti subiti dal Fenerbahçe negli ultimi anni e che pensano abbiano danneggiato il club: il presidente Koç, infatti, ha chiarito che le minacce di uscire dal campionato turco non derivassero esclusivamente da Trabzonspor-Fenerbahçe.

Nel mirino, per esempio, una partita di fine stagione 2005-06 col Denizlispor, in cui il club avrebbe potuto vincere il campionato, ma il lancio di oggetti in campo ritardò il match poi pareggiato 1-1 (il Galatasaray si aggiudicò il titolo). Poi le partite truccate dei primi anni 2010, l’arresto dell’ex presidente Aziz Yildirim e la conseguente inibizione dalle competizioni europee dalla TFF, fino ad arrivare al proiettile sparato sul pullman della squadra durante il ritorno dal match col Rizespor.

Punti di vista, che il Fenerbahçe considera come “discriminazioni” che vanno avanti da troppo tempo nei propri confronti e mirano ad abbassare l’asticella del club. La realtà dei fatti potrebbe suggerire invece a 4 o 5 eventi individuali, distribuiti nell’arco di 18 anni, piuttosto che una cospirazione di massa.

Almeno per il momento, comunque, il club non lascerà il campionato turco, fino alla decisione rimandata alla prossima assemblea prevista fra 3 mesi: “I nostri giocatori hanno detto che vogliono lottare fino alla fine per diventare campioni. La decisione meno preferita e considerata come ultima opzione è stata quella di ritirarsi dal campionato, che stiamo valutando fino all’assemblea generale fra tre mesi”, dichiara il presidente Ali Koç.

“Non stiamo prendendo in considerazione la sospensione delle attività calcistiche in questo momento. Perché dobbiamo essere preparati per questo, con una struttura all’estero. Fermare le attività significa ripartire dai campionati dilettantistici. Ritirarsi dal campionato è una delle opzioni più estreme”.

Il Fenerbahçe, comunque, ha preso altre decisioni: la prima è o la non partecipazione alla Supercoppa turca del 2023 col Galatasaray, attualmente in programma il 7 aprile dopo lo slittamento da dicembre per le proteste contro l’Arabia Saudita, o lo schieramento in campo dell’Under 19 se non dovesse essere nominato un arbitro straniero. “Non pianificate il viaggio e non comprate i biglietti della Supercoppa fino alla sera del 2 aprile“, le parole del numero 1 del Fenerbahçe.

Possibile anche la non partecipazione, poi, alle prossime due Coppe di Turchia (anche qui possibile schieramento dell’Under 19). La società chiederà poi a FIFA e UEFA di porre fine alla tensione nel calcio turco, che ha raggiunto una sorta di exploit nella stagione in corso.

Per il momento, dunque, si andrà avanti: in programma oggi il match contro l’Adana Demirspor di Balotelli, in ballo la corsa al titolo col Galatasaray primo a +5 con una partita in più (84 punti). Dzeko e Bonucci inseguono da secondi della classe a 79 punti. Lo scontro diretto è previsto alla penultima giornata e fino ad allora saranno loro le due protagoniste della Super Lig, visto che la terza, il Trabzonspor, è attualmente staccata a +30.

Poi si penserà alle decisioni da prendere e al destino del calcio europeo visto che, come dichiarato da Koç: “L’azione del Fenerbahçe non mira solo ad ottenere giustizia per il nostro club, ma anche per il resto del calcio turco. Speriamo che le nostre azioni fungano da campanello d’allarme e diventino un catalizzatore nella ritrasformazione del gioco”.