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·31 luglio 2025
Fedele al Calcio – Coppie per ogni ruolo e calciatori di qualità: l’Avellino sta costruendo nella maniera corretta

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·31 luglio 2025
In procinto di calcare i campi della Serie B sette anni dopo l’ultima volta, con tanta vita nel mezzo e una luce mai otturata dagli stenti della terza serie, Avellino e l’Avellino si preparano a battagliare in cadetteria, dimensione che certamente compete a una realtà che non ha mai negoziato la propria passione e la propria identità.
Un percorso di avvicinamento, quello dei Lupi, irrobustito da un’estate di calciomercato nella quale le trattative già concluse, e quelle in itinere, stanno contribuendo ad alimentare la percezione che i campani non abbiano alcuna intenzione di presentarsi ai nastri di partenza con una compassionevole speranza di non restare risucchiati dalle difficoltà del campionato. Tutt’altro: l’Avellino sta lanciando un messaggio.
La costruzione della rosa, guidata dal Direttore Sportivo Mario Aiello, che poggia il proprio operato sulla fiducia meritatamente rinnovatagli dal Presidente Angelo Antonio D’Agostino, è stata sapientemente immaginata e organizzata su due pilastri operativi: coppie per ogni ruolo e talento in linea con i principi dell’allenatore Raffaele Biancolino.
I biancoverdi, per dare manforte a quanto appena detto, sono riusciti a dare alternative praticamente in ogni posizione e, contestualmente, ad alzare il livello lato sensu della rosa. Giocatori talentuosi, atleticamente vispi, tatticamente intelligenti e in grado di rispondere alle prestazioni che richiede la Serie B.
Un centrocampo, per cominciare a conferire forma ai concetti esplicati, dove la cabina di regia è affidata a un giocatore di caratura nazionale come Palumbo, con il giovane e scalpitante Palumbo a farne da vice, con la completezza fornita da un esercito di interni come Sounas, Besaggio, Kumi, Gyabuaa, senza dimenticare l’esperienza di Armellino.
Il giudizio è positivo anche per quanto concerne il reparto offensivo, dove Patierno e Lescano sono chiamati a confermare le prodezze viste in terza serie e, soprattutto, a vincere la positiva competizione portata da neoarrivati dallo status ragguardevole come Favilli. La batteria di danzatori della trequarti è altresì pregiata, con il ritorno di Roberto Insigne utile ad alzare ulteriormente un’asticella già fissata su vette importanti da Panico, D’Andrea e dal Numero Dieci Russo, che dopo le ubriacature generate nella scorsa annata vorrà senza alcun dubbio confondere le idee degli avversari anche al piano superiore.
Marchisano, Simic e Cagnano hanno rimpolpato la linea difensiva, dove qualcosa andrà (e sarà) fatto, come certificato dallo stesso Aiello, ma al 31 luglio il lavoro è già prossimo al traguardo. Qualche uscita per sfoltire la rosa e qualche sogno da non accantonare (il riferimento, evitando percorsi a ostacoli verso la verità, è a Gennaro Tutino così come a qualsiasi altra possibilità in grado di generare sorrisi).
Come ogni squadra che cambia tanti interpreti, una fase di assestamento sarà probabilmente fisiologica, così come sarebbe fuorviante affacciarsi dalla finestra con proclami iperbolici (cosa, a onor del vero, non fatta da nessuna delle componenti societarie). Prima che il martelletto del Tribunale del Calcio, ovvero il campo, sentenzi, è giusto riconoscere che la preparazione è stata ottima: l’Avellino c’è, ed è desideroso di restare.
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