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Calcio e Finanza

·24 marzo 2023

Evergrande, accordo per la ristrutturazione del debito

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China Evergrande Group, un tempo una delle maggiori società immobiliari della Cina e ora una delle aziende più indebitate al mondo, ha raggiunto un accordo per la ristrutturazione del debito con i suoi creditori esteri dopo diversi rinvii, che prevede lo scambio delle loro obbligazioni con nuovi titoli.

«La ristrutturazione proposta alleggerirà la pressione dell’indebitamento offshore e faciliterà gli sforzi dell’azienda per riprendere le operazioni e risolvere i problemi onshore», ha fatto sapere la società, precisando – scrive MF-Milano Finanza, che sarà necessario anche un finanziamento aggiuntivo di 250-300 miliardi di yuan (tra i 36 e i 43 miliardi di dollari) per «garantire la consegna delle proprietà».


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La proposta presentata ai creditori arriva quindici mesi dopo il primo default sulle obbligazioni in dollari legate alla controllante, alla divisione immobiliare Scenery Journey e al ramo di finanziamento offshore Tianji Holding. I creditori di Scenery Journey dovrebbero ricevere 6,5 miliardi di dollari di nuove obbligazioni, mentre gli investitori di Tianji riceveranno 800 milioni di dollari di nuovi bond.

La ristrutturazione del debito sarà attuata attraverso schemi di concordato o altre procedure che potrebbero svolgersi nei tribunali delle Isole Cayman, di Hong Kong e delle Isole Vergini britanniche. In caso di successo, il progetto rappresenterebbe una delle più grandi ristrutturazioni del debito mai effettuate in Cina.

Va ricordato che la questione Evergrande riguarda da vicino anche Suning, la holding proprietaria dell’Inter. Nel 2017 Zhang Jindong aveva anticipato ad Evergrande capitali per 20 miliardi di yuan (circa 2,6 miliardi di euro), sottoscrivendo azioni di classe A di Evergrande Real Estate (nota anche come Hengda Real Estate) destinate alla quotazione in borsa, con la promessa di forti dividendi.

Grazie al supporto di Suning e di altri gruppi privati cinesi, Evergrande aveva così raccolto complessivamente 130 miliardi di yuan (circa 16,65 miliardi di euro), grazie anche alla promessa che nel caso in cui la quotazione in borsa delle azioni di classe A di Evergrande Real Estate non si fosse concretizzata, gli investimenti sarebbero stati ripagati entro marzo 2021.

Tuttavia, nell’autunno del 2020, dopo l’ennesimo rinvio del progetto di quotazione, alcuni investitori hanno dato il loro assenso a non esercitare opzioni di riscatto delle quote versate, evitando la crisi di liquidità di Evergrande. Tra questi anche lo stesso Zhang Jindong che ha accettato di rivedere l’accordo in essere con il patron di Evergrande, Xu Jiayin. Zhang ha dunque rinunciato a chiedere il rimborso dei 20 miliardi di yuan, mantenendo così la partecipazione immobilizzata in Evergrande Real Estate (notizia da cui sono scaturite le pressioni sul debito di Suning e che hanno portato alla crisi del gruppo).

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