ESCLUSIVA PSB – L’agente Caravello: “Polito stima Pigliacelli, Cittadella l’ideale per D’Alessio. Il Mantova ricorda il Catanzaro” | OneFootball

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·7 settembre 2024

ESCLUSIVA PSB – L’agente Caravello: “Polito stima Pigliacelli, Cittadella l’ideale per D’Alessio. Il Mantova ricorda il Catanzaro”

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A mercato finito e con la prima sosta in corso, è tempo di fare un primo piccolo bilancio della nuova stagione. L’agente Danilo Caravello è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per rilasciare un’intervista sui suoi assistiti e sul campionato di Serie B. Di seguito le sue parole:

Ci racconta come è nata e si è sviluppata la trattativa per il trasferimento di Pigliacelli da Palermo a Catanzaro?


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“Nel momento in cui avevamo capito che a Palermo era finito un ciclo, abbiamo dovuto, nostro malgrado, spostarci e trovare una collocazione diversa per essere protagonisti. Io conosco Ciro Polito da quando era calciatore e lui aveva conosciuto Pigliacelli, che era giovanissimo, a Sassuolo, lo stima da sempre e sa bene le caratteristiche del ragazzo. Una volta andato via Fulignati e Polito ricevuto l’incarico di direttore sportivo del Catanzaro, la trattativa è partita in maniera naturale e portata a termine con il tempo necessario che serve per una cosa di questa importanza. Sappiamo della stima tecnica e professionale, dunque era una destinazione che avevamo già preso in considerazione”.

Pigliacelli può essere un valore aggiunto anche nello spogliatoio e in termini di esperienza? Sono fattori che hanno influito sulla scelta del Catanzaro?

“Sicuramente sì. Si sta dimostrando anche quest’anno uno dei portieri più importanti in Serie B. A Catanzaro, con la cessione di Fulignati, serviva un portiere di esperienza, una certezza, e la scelta è andata su Mirko, questo ha fatto contenti tutti. Mirko Pigliacelli è un elemento di esperienza, con più di 400 partite tra Serie A, Serie B ed estero”.

Quale è l’obiettivo del Catanzaro dopo i tanti cambiamenti sia in rosa che in panchina?

“Ripetersi è sempre più difficile che affermarsi. Sicuramente l’obiettivo è di fare un campionato di assoluta tranquillità in Serie B, con vista sui playoff. Migliorare il piazzamento dello scorso anno si sa quanto sia difficile, non soltanto per i giallorossi, ma per tutte le squadre. È un campionato lungo e impegnativo, pieno di sorprese”.

Francesco D’Alessio ha lasciato la Roma per trasferirsi al Cittadella. Quanto può incidere sulla sua crescita l’esperienza con la società granata, che riesce spesso a lanciare giocatori e farli maturare?

LA REALTÀ CITTADELLA – “Credo che per un giovane che esce da un settore giovanile anche così importante non ci sia niente di più formativo e di migliore di una società modello come il Cittadella. Il direttore sportivo Marchetti è lì da 30 anni, conosce alla perfezione tutto e il campionato e ha sempre la stessa tipologia di fare mercato, prendendo giovani affamati da lanciare o giocatori dalle serie inferiori da far affermare. In più i risultati li ottiene, sia sul mercato che in campo”.

LA SCELTA – “Credo che sia la destinazione ideale: ci abbiamo lavorato, l’abbiamo cercata e voluta e per fortuna la nostra volontà è coincisa con il ds Marchetti, che lo seguiva da diverso tempo e che l’ha ritenuto pronto. I giovani che escono dalla Primavera non sono tutti pronti per il campionato dei grandi, lui è stato ritenuto adatto e siamo ben contenti. Faremo di tutto per ripagare la fiducia che il Cittadella ha riposto in noi”.

Ci può parlare più approfonditamente di D’Alessio? Le sue caratteristiche tecniche e il suo ruolo…

“È un calciatore polivalente. Si può definire il classico ‘soldatino’, non tradisce mai e fa sempre il suo in campo, in più ruoli. È un centrocampista, una mezz’ala, ma spesso impiegato anche da terzino destro. Le caratteristiche tecniche e comportamentali fanno sì che il ragazzo possa essere impiegato in più ruoli e sempre con il massimo del rendimento. È un professionista nato, si allena sempre al massimo e lo dà anche in campo. Può affermarsi anche in Serie B”.

Dopo aver giocato al Giugliano e alla Pro Vercelli in Serie C nelle ultime due stagioni, per Jacopo Sassi è arrivata la chiamata del Modena in Serie B. Ci racconta le emozioni del ragazzo per questo ulteriore step?

“Prima di tutto, devo dire che Jacopo Sassi è gestito per la nostra agenzia da Ferdinando Guarino, che lo ha scoperto nelle giovanili dell’Atalanta e lo ha lanciato. Dopo due esperienze da titolare in Serie C, era giusto dargli la chance in Serie B e quando si è paventata l’ipotesi Modena il ragazzo era contentissimo. È una piazza vera e importante, sappiamo bene che c’è un portiere importante come Gagno, ma la professionalità del ragazzo è tale che quando verrà chiamato si farà trovare pronto”.

Come vede il campionato di quest’anno? Quali sono le squadre favorite e quali quelle che potrebbero sorprendere?

IL CAMPIONATO – “Il campionato di Serie B è impegnativo, lungo e stressante, molte volte anche pieno di sorprese. Sulla carta, le favorite sono piazze importanti come Palermo e Cremonese, squadre attrezzate e costruite per tornare in Serie A. I campionati passati ci insegnano che nulla è per scontato. Ci sono poi Pisa e Sassuolo, che è una retrocessa che ha tenuto buona parte della Serie A. Anche Sampdoria, Bari e Frosinone sono importanti”.

BRESCIA E SPEZIA – “Quest’anno individuare delle sorprese non è semplice, credo che una squadra che l’anno scorso è stata fastidiosa e che potrebbe ripetersi è il Brescia. Anche se ha cambiato tantissimo, ha ringiovanito la rosa e ridotto gli ingaggi, anche lo Spezia potrebbe essere una squadra insidiosa”.

LE NEOPROMOSSE – “Ritenere una normale neopromossa il Cesena mi sembra riduttivo. È una piazza importante, non è una scontata neopromossa. Il Mantova è una squadra consolidata e con un organico consolidato, mi ricorda il Catanzaro dello scorso anno, lo stesso modulo, un bravo allenatore e giocatori che vengono dalla Serie C affamati. Può fare il suo campionato”.

SERIE B – “Bisogna seguirla la Serie B: è un campionato aperto e per nulla scontato, ci sono tanti giovani, molti italiani, che potrebbero anche far parte del calcio del futuro a livelli ancor più alti”.

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