PianetaSerieB
·9 dicembre 2024
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Nel grande inizio di stagione della neopromossa Juve Stabia, al momento al settimo posto in classifica, ci sono i frutti di un grande lavoro di Guido Pagliuca con i suoi ragazzi. Tra questi anche Francesco Folino, un difensore classe 2002 che sta crescendo sempre di più e che ha già fatto qualche esperienza nella sua ancora breve carriera.
Cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, Folino è approdato in Serie D alla Pianese. Poi il passaggio alla Carrarese e successivamente alla Juve Stabia, l’anno scorso. È però a Piancastagnaio, nei dilettanti, che ha cominciato il suo percorso nei professionisti e nella stagione 2021/2022, da gennaio, ha avuto come allenatore Lucio Brando. Il suo ex mister è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare del difensore delle Vespe. Di seguito l’intervista completa:
Cosa ci racconta del Folino che ha allenato?
“Io arrivai a dicembre alla Pianese e trovai una squadra sfiduciata da una classifica un po’ deficitaria. Lui era uno dei tanti ragazzi che faceva la quota. Devo dire che è un ragazzo che mi è piacuto fin da subito e mi son fatto raccontare il suo percorso. È scuola Empoli e mi è piaciuto già nei primi momenti insieme: un ragazzo pieno di personalità e che ho messo al centro del progetto tecnico, perché rispecchiava molto il mio modo di intendere calcio”.
Cosa lo ha colpito del ragazzo e quali erano i suoi punti di forza?
“Lo misi a fare il centrale della difesa a 3, quindi aveva tanta responsabilità nonostante la giovane età. Aveva veramente personalità da vendere e dopo poche settimane ho avuto l’impressione di avere a che fare con un ragazzo maturo. Abbiamo lavorato molto sulla didattica e sulla tattica e lui ha appreso tanto, uno spugna. I risultati sono arrivati: è cresciuto tanto, è diventato affidabile nel giro di poco, faceva bene le due fasi, giocava senza sbavature ed era un abile costruttore. È stato bravo a capire i dettami e seguirli”.
Quanto è stata importante la gavetta tra Serie D e Serie C e quanto è migliorato?
“Sicuramente la gavetta fa bene a tutti, chi ha bravura e talento di emergere, sicuramente è un bagaglio che ti porti dietro e che ti fa maturare, convivere con i sacrifici. Vale per tutti, dall’allenatore al calciatore. Per lui è stata fondamentale, dopo essere uscito dalla Primavera ed essersi scontrato con il mondo dei grandi. Come detto era un ragazzo di forte personalità, da disciplinare. È bravo nei tempi e ha sfruttato le sue caratteristiche che ha maturato ed ora sono contento di vederlo. Si sta ritagliando spazio nel calcio che conta. Sono felice perché ho fatto un lavoro molto particolare con lui e gli sono stato tanto vicino”.
Contro il Cittadella, Folino si è esibito in una spettacolare rovesciata. Quel gesto tecnico ce lo aveva nelle sue corde già con lei?
“Il gol in rovesciata forse non glielo riconoscevo (ride, n.d.r.). Con me non credo lo abbia mai fatto, ma forse nemmeno con gli allenatori successivi. Sono gesti che ti senti in quel momento ed è la fiducia che ti porti addosso che ti spinge”.
Nella stagione 2019/2020 lei ha allenato il Mantova in Serie D. Ora il club biancorosso è in cadetteria, come valuta il lavoro di Possanzini?
“Il Mantova l’ho seguito fin da subito, anche in C, è una piazza dove ci ho lasciato tanto e porto molto dentro. Vederla in Serie B mi riempie di orgoglio. Per quanto riguarda il lavoro di Possanzini, credo sia sotto gli occhi di tutti, per chi ama il calcio penso sia una delle prime squadre da guardare in Italia. Si avvicina molto anche al mio modo di intendere calcio, sono andato a vederlo e l’ho studiato tanto. Bisogna solamente fare dei grandi complimenti a lui e alla società, che sta dimostrando di portare avanti un progetto importante, dalla parte dirigenziale alle strutture”.
Come vede il campionato di Serie B quest’anno?
“È molto difficile, quando arrivi a dicembre la classifica si comincia a delineare, ma è un campionato lunghissimo. Mantenere standard alti per tanto tempo è realmente complicato. Il Sassuolo sta facendo un po’ la differenza, poi però ci sono altre squadre che alla lunga possono dare fastidio”.