ESCLUSIVA PSB – Carrarese, Bozhanaj: “Sono nel contesto giusto. Modena? Esperienza importante, forse avrei potuto giocare di più” | OneFootball

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·13 agosto 2025

ESCLUSIVA PSB – Carrarese, Bozhanaj: “Sono nel contesto giusto. Modena? Esperienza importante, forse avrei potuto giocare di più”

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Di storie, nella storia di Kleis Bozhanaj, ce ne sono tante. Fasi più o meno lunghe, istantanee più o meno intense, esperienze più o meno luccicanti. Fiducia e delusione sono facce della stessa medaglia, ed è nell’equilibrio che risiede la capacità di saperle gestire entrambe. Edificata la base mentale, poi – in questa professione – subentra quello che supera la rigidità degli schemi: il talento. Una dote che il classe 2001 ha in abbondanza, come da corredo genetico dei grandi trequartisti. Una scintilla, quella nei piedi del giovane albanese, che vuole scoccare, ed è per questo che il ritorno alla Carrarese potrebbe essere l’incipit giusto per una bellissima storia. Raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, sono stati diversi i temi toccati.

Sei tornato in un club che per te è probabilmente considerabile un porto sicuro. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta e, soprattutto, che vibrazioni stai percependo?


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“La prima volta che sono stato qui ho vissuto davvero un’esperienza fantastica: società solida e ambiziosa, un gruppo di ragazzi bravissimi, di cui qualcuno è ancora presente e che, dunque, ho avuto il piacere di rincontrare. Sono tornato e ho trovato di nuovo una dirigenza seria, fatta di persona per bene, che tutelano nella miglior maniera la squadra. Tutti si mettono a disposizione, l’elemento umano ha avuto un peso importante nella mia decisione”.

Che rapporto sta nascendo con mister Calabro?

“Il mister è una bravissima persona, oltre a essere un allenatore che dà tanto e, al contempo, chiede massima applicazione. È diretto, schietto, analizza le cose per quelle che sono, ed è davvero preparato. Umanamente non c’è alcun rilievo da fare, è un uomo che cerca sempre di dare una mano. Il suo focus è sul miglioramento del calciatore, ergo è sempre presente in termini di consigli e indicazioni”.

Inevitabile tornare sul tuo recente passato. A Modena le tue qualità sono emerse in maniera netta e concreta: tecnica, estro, notevole abilità balistica e una spiccata capacità di saper incidere da subentrato. Ti sei confrontato con la Serie B, dove hai dimostrato di poter militare senza alcun affanno. Cosa ti ha lasciato quest’esperienza e, come altra domanda subito collegata, cosa ti ha spinto ad andare via?

“L’esperienza di Modena caratterizzata da alti e bassi: ho avuto momenti belli e altri più complicati, che vanno comunque affrontati e capiti. È inevitabile che mi abbia lasciato un po’ di amaro in bocca, perché ho fatto e dato sempre il massimo senza, però, esprimere tutto ciò che avrei desiderato mostrare. Avverto questa sensazione, ma è stata comunque una bella esperienza, che mi ha fatto crescere e che sicuramente mi è servita. Ho deciso di andare via, ma già nell’inverno della scorsa stagione avevo capito che gli spazi si sarebbero ridotti: la società, però, dopo un confronto con il sottoscritto, aveva chiuso le porte a una mia cessione. Terminata la stagione, visto l’andamento degli ultimi 6 mesi, siamo poi stati tutti d’accordo per la separazione”.

Senza alcun intento polemico, ma limitandoci a passare in rassegna le tue due stagioni e ciò che hai dimostrato: ritieni che avresti meritato un minutaggio più consistente?

“Non sono io a dover parlare del merito in ogni sua forma. Forse avrei potuto giocare un po’ di più, ma le decisioni spettano agli allenatori. L’importante è cercare di dare sempre il massimo e farsi trovare pronti quando si viene chiamati in causa”.

A ventiquattro anni la tua carriera è un libro che ha già tante e variegate pagine. Hai lasciato casa molto giovane, a livello giovanile hai vissuto Empoli e toccato Napoli, hai convissuto con le difficoltà generatesi in Portogallo con il Casa Pia e, in quest’ultima fase, ti sei affermato tra Serie C e Serie B. In che momento pensi di essere e cosa ti aspetti da questa stagione?

“Sono in momento caratterizzato dalla costante ricerca di crescita e miglioramenti. Desidero capire, imparare, mettermi in discussione. Cerco in ogni esperienza, come nel caso di Modena, elementi tali da potermi sentire più completo umanamente e calcisticamente, così da rimpolpare il mio bagaglio. Porto avanti ogni giorno questa forma mentis, perché così facendo potrò ottenere ciò che desidero. Da questa stagione mi aspetto tanto: l’ambiente è bellissimo, ritengo che sia quello giusto per me. La squadra è solida, ha voglia di fare, i miei compagni di squadra sono bravissimi e in gamba. Tutti hanno voglia di fare e mettersi in mostra, così da poter ripetere quanto fatto nella scorsa stagione, dove il cammino è stato assolutamente positivo. La Serie B, come tutti sappiamo, è complicata, ma ci faremo trovare pronti”.

Hai dichiarato che il tuo sogno è portare l’Albania al Mondiale. Se dovessi chiedertene un altro, magari a livello di club?

“Sarei bugiardo se dicessi altro rispetto a quanto segue: vincere la Champions League”.

Cos’è il calcio per Kleis Bozhanaj?

“Ho lasciato casa molto giovane per inseguire il mio sogno, a 16 anni ho abbandonato la mia famiglia e gli studi per andare a Empoli, oggi sono qui a fare in modo che ogni giornata ruoti attorno a questo sport. Il calcio, per me, non è solo una passione, è un’emozione continua e che ogni giorno si rinnova, non è facile convertire in un concetto tutto ciò. È, per concludere, la mia vita”.

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