Calcionews24
·17 luglio 2024
In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·17 luglio 2024
Delio Rossi ha parlato in esclusiva a Lazionews24.com: di seguito un estratto delle sue parole.
Dopo otto stagioni Ciro Immobile ha detto addio alla Lazio. Secondo lei ha fatto la scelta giusta? E come si sostituisce l’attaccante che ha fatto la storia di questo club?
«Innanzitutto onore e merito a questo giocatore che ha fatto la differenza in questi anni. Bisogna avere rispetto del passato ed attribuirgli un giusto tributo ed una giusta considerazione, ma i cicli finiscono e la Lazio deve guardare avanti. Non è facile sostituire Ciro, anche perché parlano per lui la sua storia e tutti i gol che ha fatto. Onestamente per rimpiazzare Immobile dovresti spendere tanti soldi per un centravanti. L’alternativa è crescersi qualcuno di giovane, altrimenti, come detto in precedenza, si deve andare sul sicuro e spendere molti soldi. Questo problema non ce l’ha solo la Lazio, ma anche il Milan, la Fiorentina, il Bologna, la Roma e il Napoli se va via Osimhen. Le uniche che possono contare sul proprio centravanti sono Juve e Atalanta».
Dalla scelta di Baroni come nuovo allenatore, i tifosi della Lazio stanno protestando contro la società. Secondo lei hanno ragione nel farsi sentire oppure dovrebbero prima aspettare i risultati della squadra nella nuova stagione?
«Non ho la sensazione che i tifosi ce l’abbiano con Baroni o con la scelta di Baroni. Nel momento in cui la Roma prende Mourinho e la Lazio Sarri, si pensa, giustamente o ingiustamente, che si voglia fare il salto di qualità. Invece, se si prende un allenatore con un pedigree meno importante si pensa ad un passo indietro da parte della società. Questa cosa non è giusta nei confronti di Baroni, anche perché ha dimostrato di avere delle qualità. Lo stesso Sarri prima del Napoli aveva allenato solo l’Empoli. Poi è diventato l’allenatore che tutti conosciamo. Questo discorso vale anche per Baroni: bisogna dargli tempo di lavorare sul campo. Penso che i tifosi non ce l’hanno con lui, ma con l’idea di ridimensionamento che non permette loro di sognare».
Live