Calcio Femminile Italiano
·23 luglio 2025
Dal sogno alle lacrime: la serata dell’orgoglio italiano. L’inno a squarciagola, il boato al gol di Bonansea, gli applausi finali

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·23 luglio 2025
Una notte di emozioni forti, quella vissuta durante l’evento organizzato a Roma in collaborazione con adidas: l’aperitivo offerto dai partner della FIGC, i 120 minuti in Svizzera con il fiato sospeso, l’illusione, i gol inglesi, gli abbracci finali.
Da Ginevra a tutta l’Italia, fino a Casa Azzurre powered by adidas. Quella vissuta dagli oltre 600 tifosi davanti al maxischermo allestito all’interno del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo di Roma è stata una serata amara per il risultato finale di Inghilterra-Italia, ma di emozioni fortissime per tutto quello che la Nazionale femminile ha saputo generare in questo Europeo. Passione, gioia, condivisione.
Maglie azzurre, maglie verdi, come quelle indossate dalla Nazionale nella semifinale. Una, quella personalizzata con il numero 9, per Patrizia Panico, che ha vissuto le emozioni di Inghilterra-Italia ripensando all’Europeo del 1997, quando fu protagonista dell’impresa che portò l’Italia fino alla finale. Una finale che domenica le Azzurre non giocheranno, dopo la sconfitta ai tempi supplementari, ma non è un ko sul campo che può cancellare tutto questo.
La serata era iniziata con l’aperitivo offerto dai partner della FIGC e con tanta musica. Poi, però, con l’avvicinarsi della partita, il divertimento ha lasciato spazio alla concentrazione. Tutte e tutti abbracciati per l’inno di Mameli, con una fila intera occupata dalle calciatrici della Roma, che in questi giorni hanno iniziato la preparazione: le italiane, tra cui Alice Corelli (nella rosa della Nazionale U23), Rosanna Ventriglia, Giulia Galli, Sara Terlizzi e Giulia Robino, protagoniste delle altre due semifinali raggiunte dall’Italia in questa meravigliosa estate azzurra (Ventriglia in Under 19, Galli, Terlizzi e Robino in Under 17), ma anche le straniere, con la maglia verde della Nazionale, italiane per una sera.
Al gol di Barbara Bonansea, un boato di tutto il MAXXI, poi il fiato sospeso: l’applauso all’uscita dal campo di Cristiana Girelli per infortunio, i sospiri di sollievo a ogni pallone bloccato da Laura Giuliani, il silenzio durante i sette lunghissimi minuti di recupero, gli sguardi persi al pareggio di Agyemang, che ha rinviato il verdetto ai tempi supplementari. Anche quelli vissuti con gli occhi fissi sul maxischermo: occhi smarriti dopo il 2-1 di Kelly che ha spezzato il sogno, ma gli abbracci con chi era seduto al posto accanto e l’orgoglio di aver vissuto una serata forse inimmaginabile. Non una fine, ma un nuovo inizio.