📊 Da Olmo/Saka a CR7, e non solo: TOP e FLOP XI dei quarti di Euro '24 🔥 | OneFootball

I quarti di finale di Euro ’24 sono storia e ognuno dei match ha regalato emozioni diverse. Spagna-Francia e Inghilterra-Olanda decreteranno le finaliste, che a Berlino domenica 14 luglio si giocheranno il titolo di campione d’Europa.

Adesso, però, facciamo un piccolo passo indietro e andiamo a dare uno sguardo a due formazioni: la migliore e la peggiore dei quarti, composta dai giocatori che, nel bene o nel male, sono stati protagonisti dei match giocati nei scorsi due giorni.

👍 TOP XI: SAKA E OLMO SUPERSTAR, PREMIO TCHOUAMENI

Un 4-2-3-1 è venuto fuori dalle scelte dei migliori, con Maignan che meglio di tutti ha fatto nei minuti trascorsi in campo (ben 4 parate e un indice xG evitati pari a 1.18).

Davanti a lui il suo compagno, Theo, una spina nel fianco per il Portogallo sulla fascia sx, mentre su quella opposta l’eterno Kimmich, che al contrario degli altri (riferimento a Di Lorenzo casuale) ha neutralizzato Nico Williams. Al centro della difesa due giocatori che hanno giocato contro nel quarto: De Vrij, autore del primo dei due gol rimonta dell’Olanda, e Laporte, un muro invalicabile per la Germania con i suoi 5/5 contrasti vinti e gli 8 salvataggi.

Tchouameni sta giganteggiando nella Francia: anche contro il Portogallo ha chiuso con numeri mostruosi, su tutti quelli dei passaggi lunghi precisi e sui salvataggi; al suo fianco Merino, autore del gol che ha fatto impazzire gli spagnoli e cadere nell’incubo più totale i padroni di casa.

Davanti Saka e Olmo hanno trascinato le proprie nazionali e meritano la top, così come Embolo che aveva fatto sperare nel miracolo svizzero. Chiudiamo con l’eterno Bernardo Silva, che pur se non ha inciso in termini di gol o assist, ma contro la Francia è stato un assoluto protagonista e basti guardare la sua heatmap per rendersi contro del match che ha giocato

👎 TOP XI: CR7 PRIMA SCELTA, QUANTI MAN CITY!

Veniamo ai “cattivi” e, nel 3-4-3, in porta partiamo con Günok, autore del miracolo contro l’Austria ma incapace di replicarsi con l’Olanda.

Davanti linea a tre, guidata dal povero Rudiger, reo dell’unico errore e fatale del match, costato l’eliminazione della Germania. Akanji non aveva giocato un bel match e nella lotteria dei rigori è anche l’unico a sbagliarlo, che butta fuori, di fatto, la Svizzera. Ultimo, lo sfortunato Muldur, che finisce con fare fallo su Gakpo e fare autogol, “eliminando” la sua Turchia.

Guidano il centrocampo Bellingham e Calhanoglu, dai quali ci si aspetta sempre tanto ma che non hanno inciso per nulla, giocando quasi col freno a mano tirato; le fasce le occupano due uomini di Guardiola, ovvero Walker e Ake, entrambi abbastanza spenti e apparentemente con poche energie, con l’inglese che ha “contribuito” anche al gol di Embolo perdendoselo nella marcatura.

Davanti un attacco da svariati milioni di euro: Havertz doveva essere uno degli uomini simbolo di questa Germania e invece, contro la Spagna, ha fallito ben due big chance; Kolo Mouani ha davvero floppato, finendo nella gabbia di Ruben Dias e Pepe; infine Ronaldo, che ha chiuso l’ultimo europeo della sua carriera con zero gol segnati e con un gol mangiato, al minuto 93, non proprio da CR7.