📝Da 10 a 0, il PAGELLONE della 3ª: Thuram forza 4️⃣, votaccio Theo e Leao | OneFootball

Ci risiamo: la prima giornata di Serie A è da pochissimo andata in archivio, dando già qualche spunto su cui riflettere e ragionare.

Tra promossi e bocciati, vediamo il pagellone del terzo turno: le sorprese, come sempre, non mancano.

10 – Inter e Thuram forza 4!

Al primo test impegnativo della stagione l’Inter sfodera la prestazione da squadra superiore, da campionessa in carica e principale favorita per la riconquista dello Scudetto. Con l’Atalanta la squadra di Simone Inzaghi si lascia alle spalle il pareggio all’esordio col Genoa e sale di livello rispetto al 2-0 al Lecce.

In attesa del miglior Lautaro Martinez, la scena se la prende un Marcus Thuram mai così incisivo in carriera. Seconda doppietta in 3 gare, 4 gol e vetta della classifica marcatori. E pensare che neppure lo si considerava una prima punta vera e propria prima dell’acquisto da parte dei nerazzurri. Con un tandem così e Taremi super-sub l’Inter può sognare in grande.

9 – L’Udinese capolista: chi l’avrebbe mai detto?

Pari a Bologna, vittoria con la Lazio con un uomo in meno e vittoria col Como, soffrendo fino all’ultimo secondo. La squadra di Kosta Runajac si toglie la soddisfazione non solo di ottenere il secondo trionfo consecutivo, ma di volare in classifica al primo posto in condivisione con Inter, Juve e Torino. Chi l’avrebbe mai detto?

8 – Vanoli fa volare il Torino in classifica!

Non ha rubato l’occhio come con Milan e Atalanta, ma continua a essere dannatamente efficace il Torino di Paolo Vanoli. 7 punti in 3 partite per l’allenatore arrivato da underdog dopo la promozione in Serie A conquistata l’anno scorso col Venezia.

Proprio in Laguna ha dovuto soffrire più del previsto contro la squadra di DiFra, stressando anche Milinkovic-Savic autore di due gran parate. Ci ha pensato però il nuovo beniamino granata Saul Coco con un colpo di testa a risolvere i problemi. Quest’anno il Toro è dannatamente solido e sa giocare in molti modi diversi. A immagine e somiglianza del nuovo mister.

7 – Lukaku, esordio e super impatto!

Il Napoli soffre contro un Parma che si conferma super, ma in superiorità numerica e senza un portiere di ruolo tra i pali riesce a ribaltare la gara. Il protagonista assoluto è Romelu Lukaku, ufficializzato soltanto due giorni prima del debutto è già tirato a lucido. Il fedelissimo di Antonio Conte si dimostra tutto ciò che mancava alla squadra partenopea. Tiene palla, la gioca coi compagni, riesce a farsi servire anche sul lungo e soprattutto fa gol. La sua conclusione spezza il sortilegio e apre la strada al 2-1 finale del Napoli. Non c’era modo migliore di presentarsi al Maradona.

6 – Juve, non arriva il gol ma continua a non subirne

Un pareggio giusto quello tra Juventus e Roma in virtù delle pochissime emozioni che hanno regalato. Un calo, così si può dire, delle prestazioni bianconere, che ci avevano abituato a tanti gol nelle prime due partite: si è passati da sei reti fatte a un solo tiro in porta contro i giallorossi.

Può sembrare un passo indietro, sì, ma Thiago Motta continua a registrare fiducia dalla sua difesa, che per la terza partita consecutiva non subisce gol e permette, anche, a Di Gregorio di intervenire poco: solo due parate in tre partite, una respinta ogni 135′ al momento. E questo è un dato da evidenziare.

5 – Bologna continua a sprecare in zona gol

Si sapeva che subentrare a Thiago Motta dopo la qualificazione in Champions League fosse difficilissimo, ma 2 punti in 3 gare di cui 2 contro Udinese e Empoli sono un grande campanello d’allarme. A preoccupare è anche e soprattutto l’incapacità di concretizzare ciò che si crea. Contro il Napoli il possesso è stato sterile, ma nelle restanti gare sono fioccate occasioni che non sono state concretizzate. La mancata sostituzione di Joshua Zirkzee con un profilo di livello più elevato rispetto a Dallinga e calcisticamente maturo rispetto a Castro pesa come un macigno. A Vincenzo Italiano che ha accettato la sfida il compito di trovare le soluzioni necessarie.

4 – Genoa, batosta pesante

4 punti in 2 partite contro squadre forti avevano illuso un po’ tutti che si potesse fare a meno di Gudmundsson e Retegui senza vedere i propri risultati cambiare. La mano di Alberto Gilardino è evidente e il Genoa ha una sua identità marcata, ma una volta sotto contro il Verona tutte le difficoltà sono emerse a galla. Manca qualità negli ultimi 30 metri per uscire dai momenti difficili della partita, non tutto può passare solo e sempre dalla difesa.

3 – Como e Venezia, tutto qui?

I lariani hanno speso tanto, preso calciatori di grido e giovani già conosciuti e ambiti da mezza Europa, i lagunari erano in crisi già mezzo secondo dopo la promozione. Le difficoltà di una società troppo poco strutturata per far mercato dopo la promozione si conoscevano, quelle della squadra di Fabregas sono invece inattese. Per puntare alla salvezza in Serie A serve molto di più sul piano dell’atteggiamento, prima ancora di aprire discorsi puramente tecnici.

2 – Gasp, la difesa fa acqua da tutte le parti

Per un’Inter che festeggia, c’è un’Atalanta che si preoccupa parecchio. Gli acquisti si sono concentrati prevalentemente nel reparto offensivo, eppure ciò che è mancato clamorosamente a San Siro è l’apporto di una difesa solida. 2 gol da rimesse laterali, una svagatezza mai vista negli ultimi anni. Basterà il solo arrivo di Kossounou a porre rimedio?

1 – Suzuki e Dorgu, due interventi folli

Il primo ha compromesso la vittoria del Parma a Napoli lasciandolo non soltanto in 10 ma senza portiere, il secondo ha costretto a una resistenza estrema il Lecce che però ha avuto la meglio sul Napoli. Suzuki e Dorgu sono giovani e di grande talento, ma devono trarre esperienza dai gravi errori di questa giornata per moderare il loro istinto e diventare più maturi. Due grandi ingenuità, inspiegabili nella loro follia.

0 – Theo e Leao, il gesto durante il cooling break

Non esiste dissidio con l’allenatore che possa giustificare un comportamento del genere. Theo Hernandez e Rafael Leao hanno voltato le spalle al Milan allontandosi dal resto della squadra durante il cooling break. Paulo Fonseca sta mostrando più di qualche problema di gestione e l’impatto del portoghese sul match col la Lazio evidenzia quanto sia importante l’attaccante per i rossoneri, un segnale del genere però non compromette solo il rapporto con l’allenatore ma anche quello coi compagni.