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Alessandro De Felice·27 agosto 2024
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Alessandro De Felice·27 agosto 2024
Il secondo turno della Serie A 2024/25 è storia. Dopo la sfida tra Verona e Juventus, si è conclusa la seconda giornata del campionato italiano.
Come sono andate le squadre? Scopriamolo nel consueto appuntamento con il pagellone: tra promossi e bocciati, le sorprese non mancano.
Sarà fortuna, sarà l’entusiasmo che Thiago Motta ha portato alla Continassa, sarà che questi giovani sono proprio bravi. La Juventus ne fa tre anche all’Hellas Verona e si prende la vetta solitaria della classifica. Vlahovic si sblocca e fa doppietta, il giovane Savona impreziosisce il debutto da titolare con la prima rete in Serie A. È ancora presto per trarre conclusioni, ma la Signora ha dato un bel messaggio alle dirette concorrenti per lo scudetto: c’è anche lei.
Alle contestazioni che hanno preceduto l’inizio del match, il Torino ha risposto con i fatti neutralizzando l’Atalanta sul campo. Il mercato non ha rinforzato la squadra, ma i granata il top player sembra che l’abbiano trovato in panchina. Con Vanoli si respira aria nuova e i ragazzi sono i principali interpreti di questa rivoluzione. Intensità, costruzione dal basso e gioco corto: i nuovi princìpi del Toro regalano tre punti contro la Dea e uno a San Siro contro il Milan. Come si dice? Chi ben comincia è a metà dell’opera.
Nella serata di festa dei tifosi giallorossi per il no di Dybala all’Arabia Saudita, a prendersi la scena è l’Empoli. Prima Gyasi e poi Colombo dal dischetto stendono la Roma in casa e regalano ai toscani la prima storica vittoria all’Olimpico contro i giallorossi. L’Empoli si porta a casa il bottino pieno e si regala una serata indimenticabile. I quattro punti conquistati nelle prime due uscite rendono meno amara la squalifica di D’Aversa.
La differenza tra Serie A e Serie B il Parma sembra proprio non percepirla. I Ducali sono lo specchio del loro comandante, giocano con ordine e non hanno paura. Pecchia predilige coraggio e verticalità anche contro il Milan, e i suoi ragazzi rispondono presente. Il fuoco del Diavolo viene domato da Man e Cancellieri, ma è tutta la squadra a meritare un grande applauso. Questo Parma in A ha già dimostrato di poterci stare. Poi è chiaro, il campionato è appena iniziato, ma se queste sono le premesse…
Tutti quando Runjaić è stato scelto come allenatore dei friuliani hanno mostrato perplessità, dovute essenzialmente al fatto di non conoscerlo, ma il tecnico tedesco sta perfezionando quello che è stato il lavoro dei suoi predecessori col 3421, mostrando, però, un atteggiamento più preciso e attento in fase difensiva rispetto agli ultimi mesi. La vittoria contro la Lazio ha dimostrato che la qualità c’è, basta solo saperla mettere in campo.
Riprendersi dopo il “cazzotto” di Verona non era semplice, ma il Napoli ha tirato fuori gli artigli e si è dato una bella svegliata. La vittoria contro il Bologna ha tutto il carattere di Antonio Conte, che cestina la desolazione di una settimana fa grazie ai suoi intoccabili. Capitan Di Lorenzo riabbraccia il popolo partenopeo aprendo le marcature, Kvara torna a far vedere ciò di cui è davvero capace. Nel finale c’è spazio anche per l’assist del nuovo arrivato David Neres per Simeone. È festa al Maradona, questo Napoli può tornare a sognare.
Sarà una stagione impegnativa, e il Bologna dovrà ritrovarsi al più presto. Nuovo allenatore, tanti addii pesanti, poche certezze. I ragazzi di Italiano hanno perso la bussola e non lo diciamo per l’unico punto conquistato nelle prime due uscite. I felsinei sono confusionari, hanno poca qualità in costruzione e non sono quasi mai pericolosi in zona offensiva. Al Maradona il Bologna assiste inerme alla festa del Napoli. Le prestazioni della stagione passata per ora sono un lontano ricordo, c’è tanto lavoro da fare.
Zero gol a Empoli, zero gol contro il Genoa. Il nuovo Monza di Alessandro Nesta è ancora troppo prevedibile, e i risultati sul campo lo dimostrano. La sfida contro l’amico Gilardino è tutto purché una festa. I brianzoli cadono per la prima volta in stagione e le sensazioni che si portano dietro non sono positive. Il cambio di modulo nel finale lascia intravedere qualcosa di buono, ma è ancora troppo poco.
La rete di Retegui sembrava l’inizio di un film già visto, ma questa volta nulla va secondo i piani di Gasperini. Un grande Torino doma una Atalanta che non riesce a replicare la reazione di Lecce. La Dea gioca, spreca e sfiora il pareggio nel finale. Il rigore respinto in pieno recupero dalle manone di Milinkovic Savic rispecchia la giornata: si è messa di mezzo anche la sfortuna, ma è sempre un passo falso.
Molle a inizio dei due tempi, confusionaria quando arriva il momento di reagire. La Lazio in casa dell’Udinese registra un brutto passo indietro, non per la sconfitta in sé ma per i modi con cui questa è arrivata. Manca tutto alla prestazione dei ragazzi di Baroni, che non riescono a mostrarsi organizzati e determinati anche nella mezz’ora giocata con un uomo in più. Il gol di Isaksen nel finale rende meno dura la sconfitta, ma è una prestazione da dimenticare.
In quella che doveva essere una serata di festa per la prima in casa di Dovbyk e Soulé, la Roma cade in malo modo davanti ai suoi tifosi. L’unica nota positiva è rappresentata dal solito Paulo Dybala, ma per il resto i giallorossi sono davvero poca roba. L’entusiasmo iniziale lascia spazio ai fischi a partita finita. La Roma non gioca bene, e il pubblico giallorosso se ne è accorto. Un punto in due partite, soprattutto contro Cagliari ed Empoli, non possono lasciare tranquillo De Rossi.
Dopo neanche 90′ si era già capito l’andamento della partita al Tardini, col Parma totalmente dominante, capace di mettere in evidenza tutti – e sottolineiamo tutti – i difetti del primo Milan di Fonseca. I rossoneri mostrano un atteggiamento molto rinunciatario in fase difensiva, con errori davvero clamorosi di gran parte degli interpreti. Un KO quello di sabato che scotta moltissimo per una squadra che ha puntellato una rosa già di suo forte e che ha grosse ambizioni.
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