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·5 dicembre 2023
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·5 dicembre 2023
Arrivato in sordina allo scoccare dell’ultimo giorno di mercato e già etichettato in patria come “il nuovo Hamšík” pur non avendo alcuna caratteristica in comune con l’ex-Napoli, se non la nazione di provenienza: elementi che sarebbero di per sé sufficienti per entrare di diritto nella ristretta e ambita cerchia di questa rubrica.
La vivacità e l’inventiva di Tomáš Suslov stanno contribuendo a risvegliare l’attacco fin qui piuttosto assopito dei gialloblù: l’idea di Baroni di impiegarlo come trequartista di destra nel nuovo assetto degli scaligeri è stata come una scarica di adrenalina, una mossa che ha dato nuova linfa alla squadra: una scheggia impazzita, che spazia su tutta la trequarti alla massima velocità, accompagnando al suo dinamismo giocate di ottima fattura.
Sempre nel vivo dell’azione e molto cercato dai compagni – come testimoniano i 74 palloni giocati contro l’Udinese – insieme al suo dirimpettaio Ngonge ha il compito di accendere la luce nella fase offensiva veronese, a suon di dribbling e giocate di fantasia. In occasione del gol meraviglioso del momentaneo 2-2 del belga, dopo una corsa forsennata che lo vede inserirsi alle spalle del difensore sul versante opposto a quello di sua competenza, confeziona un assist delicatissimo, che il compagno insacca con una chilena da copertina “Panini”.
Tuttavia, ciò che ha stupito maggiormente di Suslov è l’energia e l’attitudine alla lotta nelle zone calde del campo: al netto di una struttura non esattamente statuaria (174 cm), lo slovacco classe ‘02 possiede una potenza dirompente e una forza nelle gambe che, unita a un’innata aggressività – non frequente nei giocatori dal suo tasso tecnico – gli ha permesso di vincere ben 13 duelli e di ringhiare con la stessa intensità per tutti i 90 minuti. Un motore perpetuo, brevilineo ed estroso, ma allo stesso tempo grintoso e duttile: Tomáš Suslov sembra avere l’identikit del giocatore perfetto per la causa Hellas.
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