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Calcio e Finanza

·17 aprile 2024

Costi più alti, il Bologna a caccia di investitori per il nuovo stadio

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Il Bologna va alla caccia di investitori, privati e pubblici, per portare a casa la ristrutturazione dello stadio Dall’Ara. Rispetto al budget preventivato in origine, cioè 90 milioni a carico della società rossoblù (tra Dall’Ara e realizzazione dello stadio temporaneo in zona Caab) e 40 a carico del Comune, il caro-cantieri ha fatto lievitare i costi e ora occorre «riportare il progetto ad un riequilibrio economico-finanziario che dato il rialzo dei prezzi oggi è venuto un po’ meno», afferma l’amministratore delegato del club, Claudio Fenucci, incontrando la stampa insieme al sindaco Matteo Lepore.

La tappa in più verso il nuovo Dall’Ara è l’approvazione, da parte della Giunta comunale, della delibera contenente la necessaria variante urbanistica. «Un passo avanti nel percorso, ma ci rimane ancora un po’ di strada da fare perché alcuni elementi sono da perfezionare», sia sulle procedure amministrative che sul piano della gestione e il Piano economico-finanziario (Pef), ha sottolineato Fenucci.


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Perché, fa notare l’amministratore delegato dei felsinei, dalla presentazione del progetto definitivo sono passati tre anni e il Pef intanto «ha subito notevoli revisioni e ancora oggi è oggetto di aggiustamenti», con l’obiettivo di «configurare un’opera economicamente sostenibile». Fenucci non si sbilancia sul nuovo budget: i listini dei prezzi «cambiano continuamente» e quindi «non è il caso di dare cifre», ma si parla di aumenti significativi.

In più, si è capito che si tratta di «una riqualificazione complessa e ci sono elementi che, nonostante gli studi di fattibilità gli investimenti sulla progettazione sono ancora non chiari, che riguardano ad esempio lo stato del muro di cinta esterno», quindi le imprese «hanno difficoltà a stabilire esattamente i valori». Lo stesso ad, però, ricorda che in generale il costo dei cantieri ha visto rincari fino al 40% e quindi si può ipotizzare un importo non lontano dai 200 milioni.

A fronte di ciò, restano sul piatto le risorse garantite dal patron Joey Saputo ma si punta ad «altri investitori che stiamo cercando di far entrare nell’iniziativa», continua l’AD, ipotizzando anche un «intervento pubblico» legato al piano nazionale di riqualificazione degli stadi e agli Europei 2032. Proprio all’interno di questa prospettiva il Bologna la prossima settimana presenterà il progetto Dall’Ara al Comitato interistituzionale istituito dal Governo.

«E’ positivo che ci abbiano chiamato», sottolinea Fenucci, auspicando che questo passaggio possa favorire il reperimento di risorse pubbliche, anche non a fondo perduto ma con qualche sistema innovativo di partecipazione da individuare. Del resto, all’estero sugli impianti si è spesso agito così e il Dall’Ara «è uno stadio del 1927 che rappresenta un’icona del calcio italiano». Lepore, dal canto suo, conferma i 40 milioni ma resta cauto, limitandosi a dire che «se il Comune potrà fare qualcosa di più, sicuramente lo farà».

L’auspicio del sindaco, intanto, è che l’investimento risulti «molto appetibile» considerando l’ottima stagione calcistica del Bologna con vista sull’Europa. In più, la società dovrà mettere «in concorrenza» i potenziali partner nella realizzazione dell’intervento e tenere così i costi più bassi possibile, aggiunge il sindaco, per cui meglio non parlare al momento di cifre finali per il progetto.

Fenucci non si sbilancia invece sulle tempistiche per la realizzazione dell’impianto, confermando però che i lavori in sé dovrebbero durare un anno per lo stadio e due per il Dall’Ara.

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