BundesItalia
·11 luglio 2020
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·11 luglio 2020
La pandemia di coronavirus che, nello scorso marzo, ha bloccato il calcio a livello (quasi) mondiale aveva fatto sportivamente temere il peggio per il Turkgücü München. In Germania non tutti i campionati sono ripresi: quelli dilettantistici, infatti, si sono fermati a differenza, per esempio, di Bundesliga, 2. Bundesliga e 3. Liga. La composizione dei nuovi tornei per la stagione 2020-2021, però, andrà in qualche modo fatta e, a inizio giugno, la Bayerischer Fussball-Verband (BFV), la Federcalcio bavarese, ha comunicato alla Deutscher Fussball-Bund (DFB), la Federcalcio nazionale, il nome della squadra vittoriosa della Regionalliga Bayern e, pertanto, autorizzata a partecipare alla 3. Liga l’anno venturo.
Si tratta proprio del Turkgücü München, guidato da Reiner Maurer, che al momento dello stop si trovava in vetta alla classifica del suddetto campionato, con 54 punti in 23 giornate, a +9 sullo Schweinfurt. Max Klothny, amministratore delegato del Turkgücü München, ha annunciato che il club eserciterà il suo ‘diritto di promozione’ e, dunque, non vede l’ora di iniziare la propria avventura nella terza serie del calcio tedesco.
Il club corona il sogno di una vita. Ma non tutti conoscono bene la storia del Turkgücü München, la terza squadra della città di Monaco di Baviera, dopo il FC Bayern ed il TSV Monaco 1860. La società è stata fondata, nel 1975, da un gruppo di migranti turchi a Monaco e denominata SV Turk Gücü München, letteralmente, “il potere turco di Monaco”.
Inizialmente, la squadra ha giocato nelle serie amatoriali del calcio cittadino: tutto questo, però, è cambiato nel 1983, quando un nugolo di ricchi uomini d’affari turchi ha rilevato il controllo del club. L’organico è stato potenziato e, dopo aver inanellato una lunga serie di promozioni, il Turkgücü è giunto fino all’allora quarta divisione del calcio regionale, la Landesliga Bayern-Süd.
A quel punto il club ha optato per abbandonare l’autarchia, puntando anche su calciatori non necessariamente turchi, per continuare a progredire. Sotto la guida tecnica di Peter Grosser, il Turkgücü è giunto sesto nella divisione più alta del calcio bavarese, riuscendo a coinvolgere tifosi ed appassionati in casa, dove si sono registrati addirittura picchi di 12mila spettatori, ed in trasferta, dove fino a 1000 sostenitori viaggiavano al seguito della squadra.
Quindi, gradualmente, è iniziato il distacco da questa realtà da parte della gente. Un po’ perché il Turkgücü, sul campo, non rispecchiava più l’anima turca della città, un po’ perché, con l’arrivo della tv satellitare, i tifosi turchi residenti a Monaco di Baviera hanno preferito restare in casa a vedere le partite dei colossi nazionali, ovvero Beşiktaş, Galatasaray e Fenerbahçe.
È iniziata, dunque, una serie di retrocessioni che hanno portato l’allora SV Turk Gücü München fino al fallimento, giunto nel 2001, per insolvenza. Il club è ripartito con un altro nome, Turkischer SV 1975 Mūnchen, che, fino al 2009, ha vivacchiato nelle serie inferiori del calcio locale, quando è giunta la fusione con l’ATA Spor München.
L’idea della nuova società, formata da 500 persone e denominata SV Turkgücü-Ataspor, era quella di creare un’unica realtà, forte, nella periferia est di Monaco. Nel 2013 è arrivato un secondo posto nella Bezirksliga Oberbayern-Nord e la conseguente promozione nella Landesliga Bayern-Südost. Cinque anni di metà classifica e, quindi, nel 2018, una nuova promozione, da primi della classe, stavolta in Bayernliga Süd.
L’esperienza nella quinta serie del calcio bavarese è durata appena una stagione, poiché, nel 2019, è giunta la terza promozione consecutiva e l’approdo in Regionalliga Bayern. A questo punto, la società ha cambiato ancora una volta denominazione, assumendo quella attuale di Turkgücü München. E sarà così, con questo nome, che il club prenderà parte alla 3. Liga 2020-2021.
La speranza è che, sebbene ormai di turco, all’interno del club, ci sia ben poco (appena 7 giocatori su 26 in rosa, tutti di doppia nazionalità, oltre quella turca), i tifosi possano riavvicinarsi adesso a questa realtà e, magari, approfittare della ghiotta possibilità offerta dai derby in arrivo con il Bayern II ed il Monaco 1860 per riportare tante persone allo stadio in loro supporto.
A proposito: il Turkgücü München, che disputa le proprie gare interne al Grünwalder Stadion, in 3. Liga si dividerà tra due impianti per poter fronteggiare al meglio la stagione e a causa della presenza di Bayern II e 1860 all’interno dell’impianto. Delle 19 gare casalinghe previste dal calendario, 11 saranno giocate nell’attuale impianto sportivo mentre le restanti 8, presumibilmente quelle contro le squadre più forti del torneo, saranno disputate all’Olympiastadion.
Uno stadio leggendario che, dunque, tornerà ad accendere i propri riflettori sul calcio a distanza di 15 anni, quando fu ‘pensionato’ per la costruzione della più moderna ‘Allianz Arena’ e destinato a concerti e manifestazioni, anche sportive, di altre discipline. La speranza per il Turkgücü è di poter ben figurare, all’appuntamento con la storia, in un tempio che ha visto celebrare tanti successi.