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Marco Alessandri·3 dicembre 2023
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Marco Alessandri·3 dicembre 2023
Nella folle domenica di Premier, con l’incredibile rimonta prima subita e poi imposta dal Liverpool al Fulham, il piatto forte arrivava dall’Ethiad Stadium, dove il Tottenham di Vicario andava a fare visita al Manchester City.
Un match d’alta classifica, con i padroni di casa che arrivavano da secondi, mentre i londinesi inseguivano a -3. Lo spettacolo, insomma, era assicurato e così è stato sin dai primi minuti.
Il canovaccio della gara è quello che ci si aspettava, con la squadra di Guardiola a fare la partita e gli Spurs a cercare di colpire in contropiede. Proprio in occasione di una di queste ripartenza, il Tottenham passa. Son è bravo a vincere il contrasto con Doku e ad andare via in velocità.
Ederson è tutt’altro che perfetto sulla conclusione dell’ex Leverkusen e gli ospiti si ritrovano così avanti dopo 6′.
La gioia, però, dura poco. Passano appena 3′ e ancora Son è protagonista, anche se questa volta in negativo. La sua deviazione sul cross da calcio da fermo beffa un incolpevole Vicario e regala a Guardiola l’1-1.
Sono trascorsi appena dieci minuti ed è già accaduto di tutto. Per Son è un record: tra il gol e l’autorete, infatti, sono passati solamente 137 secondi. Il sudcoreano diventa in questo modo il secondo giocatore nella storia del massimo campionato inglese a segnare una rete e un autogol nei primi 10 minuti, dopo Gareth Barry in un Aston Villa-Charlton del maggio 1999.
Un peccato per i ragazzi di Postecoglou, che forse mantenendo il vantaggio per qualche minuto in più avrebbero potuto organizzare una partita diversa. Al contrario, da qui il City prende campo e non lascia uscire gli avversari, creando occasioni in serie.
Su una di queste, al 13′, Haaland fa ciò a cui non siamo abituati, sbaglia a porta vuota. Pressione alta degli Sky Blues, che portano il Tottenham all’errore in uscita palla al piede. Ne approfitta Bernardo, che offre al gigante classe 2000 il più facile dei palloni. Vicario è battuto, ma il pallone termina la propria corsa clamorosamente a lato, anche se per pochissimo.
Ancora più vicino ci va poi Doku, che al 29′ fa tremare la porta dell’italiano con una sassata a giro che prende l’interno dell’incrocio dei pali e viene risputata fuori. Occasione gigantesca, ma il gol è comunque solo rimandato di tre minuti.
Questa volta l’azione corale è bellissima e porta Foden a tu per tu con Vicario, che può poco di fronte allo strapotere dei Citizens. 2-1 e rimonta completata. Prima del 45′ c’è spazio anche per il secondo legno di giornata, il destro di Julian Alvarez che si stampa sul palo.
Dominio di Guardiola, ma se non chiudi le partite poi il rischio di venire beffato è alto e dunque, dopo l’ennesimo miracolo della stagione di Vicario che al 47′ alza in corner il bellissimo esterno sinistro di Bernardo, il Tottenham la pareggia.
Lo Celso raccoglie l’assist perfetto di Son, guarda la porta e calcia dal limite. Pallone forte e preciso, che piega le mani a Ederson e si infila all’angolino per il 2 a 2.
Il Tottenham a questo punto pensa di poterla anche vincere e ci prova ancora con Lo Celso, ma all’80’ il vantaggio lo trova di nuovo il City con Grealish, che finalizza la bella trama dei campioni d’Europa e a porta sguarnita trova il primo gol della sua stagione.
Partita finita? Macché, perché questa è la domenica più pazza da molto tempo a questa parte in Premier League. E allora, al 90′ Johnson mette in mezzo un cross su cui arriva come un falco Kulusevski. L’ex Juve sovrasta Aké, batte Ederson per la terza volta ed esulta come LeBron James. È 3-3 ed è un match bellissimo.
Finisce con il brivido di un check VAR in area ospite per una trattenuta su Akanji. Più che una partita, un’odissea di emozioni. Il City perde la seconda posizione a favore del Liverpool e scivola a -3 dall’Arsenal primo. Per gli Spurs, invece, un punto che permette di interrompere la striscia di 3 ko consecutivi.