Cile-Perù: il Clasico del Pacifico anima la Copa America | OneFootball

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·1 luglio 2019

Cile-Perù: il Clasico del Pacifico anima la Copa America

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di Mattia Marinelli –

Nel derby Cile-Perù, prossima semifinale di copa America, si manifesta il Pacifico, e proprio il derby del Pacifico è soprannominata la rivalità stessa, così come fu denominata la Guerra di Confine tra i due popoli, che si trascinò dietro poi l’intero Sudamerica diviso in due fazioni.


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Sono due nazioni che, a livello di club, hanno innata la cultura del derby. Pochi derby al mondo sono più seri di quello peruviano di Lima tra Alianza e Universitario, il derby sospeso più volte al mondo per risse ed intemperanze. Una rivalità che ha anche origini sociali. L’Alianza, colori biancoblù (ma agli esordi vestiva la livrea della bandiera italiana, per sottolineare le origini di un socio fondatore), è nata nel 1901 per volontà di figli di operai ospitati per la pratica del gioco dalle scuderie ippiche Alianza, di proprietà dell’allora presidente della Repubblica Leguia: è la squadra dei ceti bassi e popolari, la più antica e amata del Perù. L’Universitario, maglie chiare color crema, creato nel 1924 da studenti del principale ateneo del Paese, rappresenta invece le classi bianche agiate.

A proposito del Cile: è entrato in Copa America per scoprire la sua identità sotto Reinaldo Rueda, con una squadra di transizione nata da un nucleo di vecchi veterani che non sono riusciti ad assicurarsi un posto nella Coppa del Mondo della scorsa estate. Grazie alla leadership di quei giocatori, tra cui Arturo Vidal, Gary Medel e Alexis Sanchez, il Cile è riuscito a superare gli avversari grazie all’astuzia. Nessun’altra squadra dimostra le caratteristiche necessarie per esibirsi in un torneo estivo meglio del Cile, in quanto è in grado di identificare e annullare i punti di forza dell’avversario. Maestro nei calci di rigore della Copa America dopo aver vinto gli ultimi due titoli in questo modo, il Cile si è dimostrato difficile da detronizzare.

Ora arriva il suo più grande nemico, il Perù. Grazie al coaching disciplinato e versatile di Ricardo Gareca, è stato in grado di scrollarsi di dosso l’imbarazzante 5-0 nel finale di gruppo contro il Brasile e a resettare. Contro l’Uruguay, La Blanquirroja ha mostrato qualità in possesso e organizzazione difensiva e ha beneficiato di un po ‘di fortuna, poiché ka VAR è intervenuto tre volte dopo che l’Uruguay aveva pensato di aver segnato con Edinson Cavani, Luis Suarez e Giorgian de Arrascaeta. Poi la vittoria peruviana ai rigori.

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