OneFootball
Saverio Grasselli·10 giugno 2023
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Saverio Grasselli·10 giugno 2023
Quest’uomo è unico nei libri di storia e qui di seguito analizziamo la carriera dell’icona dell’AFC Ajax, del Real Madrid CF e dell’AC Milan che assumerà il ruolo di ambasciatore FedEx Express a Istanbul per la finale di UEFA Champions League.
Probabilmente non c’è nessuno al mondo che conosca meglio di Clarence Seedorf ciò che serve per vincere la UEFA Champions League.
Non solo la leggenda olandese ha sollevato il famoso trofeo quattro volte nel corso della sua carriera, ma rimane l’unico giocatore nella storia ad aver vinto la UEFA Champions League con tre squadre diverse.
La prima squadra con cui ha assaporato la gloria della UEFA Champions League è stata l’AFC Ajax, quando era ancora un adolescente. Seedorf ha fatto la gavetta nelle favolose giovanili dei Lancieri e, a 16 anni, è diventato il più giovane giocatore della Eredivisie del club.
Tre anni dopo ha fatto parte della squadra che ha battuto il Milan nella finale di UEFA Champions League 1994/95, grazie al colpo di testa di Patrick Kluivert.
Quella notte indimenticabile a Vienna avrebbe avuto un impatto non di poco conto sulla giovane vita di Seedorf. “Tutti sognano di vincere una finale e io sono stato fortunato a farlo a soli 19 anni”, ha dichiarato in seguito. “Appena mi sono svegliato (il giorno dopo la finale), mi sono sentito diverso, strano, in qualche modo speciale”.
L’estate successiva Seedorf si trasferisce alla Sampdoria, dove trascorre una stagione prima di guadagnarsi il passaggio al Real Madrid. Dopo aver vinto la Liga nella sua prima stagione al Bernabéu, la seconda di Seedorf con i Blancos si è distinta per due cose in particolare.
La prima è stata una rete da distanza siderale contro i cugini dell’Atlético Madrid, la seconda un’altra medaglia d’oro come vincitore della UEFA Champions League da aggiungere alla collezione personale.
Una finale speciale per Seedorf, che di fronte si è trovato Edgar Davids (vecchio compagno dei tempi dell’Ajax), contro la Juventus all’Amsterdam Arena. Ancora una volta la gara si è risolta per un solo gol, con Predrag Mijatović che ha regalato la prima coppa europea del Madrid dopo 32 anni.
“Era diventata più di un’ossessione per il club”, ha dichiarato Seedorf. “Ogni giorno andavamo a mangiare al ristorante e tutti parlavano solo della finale. Ora farò una festa (ad Amsterdam) e poi di nuovo a Madrid!”.
Seedorf ha trascorso tre anni col Real prima di tornare in Italia e firmare per l’Inter, finalista di questa edizione. Ma è stato in seguito a un controverso passaggio al Milan, acerrimi rivali dei nerazzurri, che ha sollevato nuovamente il trofeo dalle grandi orecchie.
Nel 2002/03 Seedorf ha raggiunto la finale in modo poetico: i rossoneri hanno vinto con tre dei suoi ex club (Madrid, Ajax e Inter), per poi incontrare la Juventus all’Old Trafford.
Il pareggio a reti bianche ha decretato i calci di rigore e, nonostante Seedorf abbia sbagliato il suo, alla fine l’ha scampata il Milan, col suo maestro di centrocampo olandese diventato il primo nella storia a vincere la Champions League con tre club diversi.
“È incredibile, incredibile”, ha detto Seedorf. “Sono molto, molto felice. È stato un grande spettacolo per noi, una grande atmosfera, un grande stadio”.
Non finisce però qui: nonostante il dolore per la sconfitta contro il Liverpool nella finale di Istanbul, dopo essere stati rimontati del vantaggio iniziale per 3-0 all’intervallo nel 2004/05, Seedorf e il Milan si sono presi la loro vendetta sportiva nel 2007.
Ancora il Liverpool come avversario, stavolta Atene a fare da sfondo: il Milan vince 2-1 e conquista la Champions League per la settima volta nella sua storia. E se la quarta medaglia non dovesse essere stata abbastanza, Seedorf si aggiudica anche il premio UEFA come miglior centrocampista alla fine della stagione 2006/2007.
Un riconoscimento assolutamente meritato per un calciatore fenomenale che, grazie alla sua straordinaria fisicità, alla splendida tecnica ed intelligenza tattica, poteva giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo ed essere una minaccia in area. Non per niente, in Italia, lo chiamano “Il Professore”.
Le strade non dimenticheranno mai Clarence Seedorf e le sue UEFA Champions League.