Calcio e Finanza
·30 dicembre 2024
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·30 dicembre 2024
Il 30 dicembre, come ogni anno, è il giorno della Total Audience, sistema di misurazione degli ascolti televisivi che oltre alle tv tradizionali dotate del meter Auditel, includerà anche dispositivi digitali connessi a Internet come smart tv, pc, tablet e smartphone. Un cambiamento da definirsi epocale e che, per l’Italia, vale oltre 26 di famiglie nelle rilevazioni, più precise nell’intercettare le abitudini mediali del pubblico.
Dalle stime del Centro studi di Unimpresa, un impatto di rilievo lo avranno gli investimenti pubblicitari destinati alla televisione: 4,3 miliardi di euro. Più del doppio rispetto al 2020. Per Unimpresa, inoltre, i dati ottenuti in maniera più integrata «offriranno un quadro puntuale dei comportamenti di visione, rappresentando una risorsa strategica per editori, inserzionisti pubblicitari e centri media».
L’avvio del nuovo anno per Auditel rappresenta l’evoluzione di tempi e consumi. Perché fra le sue misurazioni includerà «i dati in tempo reale di quanti guarderanno un programma anche da pc, tablet e smartphone, oltre agli ascolti on demand su tutti gli schermi», spiega Paolo Lugiato, direttore generale della società, nel presentare il nuovo standard.
Applaude l’entrata in questa nuova era la presidente dell’associazione, Giovanna Ferrara: «Questa innovazione è un passo decisivo verso una misurazione crossmediale che rispecchia l’evoluzione dei consumi mediali degli italiani». Poi, un avvertimento: «Gli investitori pubblicitari e tutti gli operatori economici sono chiamati a prestare grande attenzione a questa trasformazione, che avrà implicazioni importanti non solo per il mercato pubblicitario, ma anche per la comprensione delle abitudini di consumo delle famiglie e dunque per le scelte delle imprese e per il loro futuro».
Questo nuovo standard che unisce ascolti tradizionali con quelli digitali e in streaming è frutto della combinazione di misurazioni campionarie e censuarie. Mentre le prime derivano dal panel di 16mila famiglie dotate di meter, le seconde sono raccolte sui dispositivi digitali tramite tag specifici inseriti dai broadcaster nel proprio flusso di contenuti. Tramite poi un modello statistico, Auditel le trasforma in dati afferenti gli utenti, dandogli un profilo e rendendoli sommabili alla stima del campione. Oltre alle tv tradizionali, smart tv e dispositivi con small screen, la Total Audience unirà gli ascolti fruiti con i D-Channel, quelli in modalità Vod (Video on demand) e Tsv (Time Shifted Viewing, ossia in differita).
Ciò cambierà anche la creatività che non è mai stata una commodity. Ora è investita pesantemente dall’uso dei dati, dalla profilazione sempre più sofisticata dei consumatori per vincere la battaglia dell’attenzione, in cui lo smartphone è diventato il detonatore di tutti i nostri bisogni, li fagocita, li interiorizza, secondo un processo input-output costante tutto on demand, nelle nostre tasche. È pronta a iniziare l’era della pubblicità di precisione. Negli spot personalizzati, in cui a tendere anche i media tradizionali, come i grandi broadcaster, saranno in grado di lanciarci messaggi personalizzati durante la visione di un grande evento.
(Image credit: Depositphotos)