DirettaCalcioMercato
·2 gennaio 2025
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Sergio Conceição ha parlato in conferenza stampa e ai microfoni di SportMediaset alla vigilia di Milan-Juventus, partita valida per la semifinale di Supercoppa Italiana. Ecco le dichiarazioni riprese da MilanNews.
Come sono stati i primi giorni?
“Ho trovato una squadra umile, che vuole imparare, che vuole capire cosa vuole l’allenatore che ha ora. E questa è la base per lavorare con qualità. C’è stato poco tempo per lavorare, ma siamo stati incisivi nel dire dove la squadra deve migliorare in vari momenti del gioco per essere competitivi già domani”.
Cosa vuol dire affrontare subito la Juventus?
“Il timing è quello che è. Chiaro che avrei voluto più giorni per lavorare e più giocatori disponibili, ma quando sono arrivato sapevo già di questa situazione. Quindi non ci sono scuse. Testa alta. Stiamo preparando la partita per essere incisivi, senza avere troppe informazioni nella testa, per cercare di vincere”.
Domani affronta suo figlio…
“Non sono per niente emozionato, sono raffreddato e ho un po’ di febbre. A casa sono il padre di Francisco, domani sarà un avversario. Lui la pensa allo stesso modo. Nessuna emozione, lo voglio battere”.
Meglio affrontare la Juve?
“Possiamo solo lavorare: le parole non contano niente, in questi grandi club contano i risultati. E il risultato che cerchiamo è vincere domani”.
È cresciuto suo figlio?
“Giocatore di qualità, tecniche, di capire il gioco, della tattica che si prepara. Ha anche qualità fisiche. La Juve ha tanti giocatori di qualità, giovani, che lavorano e capiscono cosa vuole Motta. Io non è che voglio incastrare il talento o la qualità, ma dobbiamo essere comptatti, aggressivi e lavorare come squadra. Solo così secondo me il calcio funziona”.
Che idea si è fatto di Tomori, anche in chiave mercato? “Non ho parlato di mercato, non mi piace parlare dei singoli. Tomori fa parte del gruppo ed è la cosa più importante per me”.
Per cosa vuole essere ricordato al Milan? “Non mi piace parlare da visionario, penso a lavorare ogni giorno. Domani giocheremo in uno stadio pieno, guadagniamo tanto: cosa si può chiedere di più? Dobbiamo essere felici e ringraziare il talento che Dio ci ha dato. Dobbiamo cambiare il momento”.
Ha rivisto Milan-Juve di campionato? “Ho visto due squadre con più paura di perdere che voglia di vincere, questa è l’idea che mi sono fatto. Però ci sono giocatori bravissimi, domani dobbiamo avere la voglia di competere e di vincere, guardando anche alla parte offensiva contro giocatori di qualità”.
Come stanno i giocatori in vista di domani sera? “Non sono un medico. Ci sono dei giocatori che non sono ancora tornati, ci sono alcuni che hanno fatto solo un allenamento. Vediamo”.
È stato paragonato ad Allegri, Conte, Simeone. “Ho grandissimo rispetto per tutti ma tutti siamo diversi nel modo di intendere il calcio. Sono grandi allenatori quelli che ha nominato, hanno già dimostrato di essere di livello. Io sono convinto che devo portare risultati al Milan e devo essere giudicato in base a questo, dobbiamo reagire a partire da domani”.
Cosa pensa dell’Arabia Saudita? “Siamo stati ricevuti in maniera molto simpatica, alla squadra non manca nulla e ringrazio per l’ospitalità”.
È un rischio allenare il Milan? “La vita è così, si rischia. Se non avessi voluto arrivare a questo livello sarei rimasto a casa, vicino a Coimbra. Non è un rischio, il Milan è un piacere e un orgoglio”.
Responsabilità?
“Le responsabilità di difendere questi colori sono tantissime, ha tifosi in tutto il mondo. Cercheremo di fare una bella figura”.
Che ne pensa di Otavio?
“Otavio è stato mio giocatore per tanti anni: è come un figlio per me. E, come i figli, ha preso tante botte in testa e adesso è amico mio”.
Che intenzioni ha per il futuro?
“Le mie intenzioni non le dico e il passato è il passato. Prima c’erano altri allenatori, ora sono qua io: cercheremo di fare bene ora per avere un futuro migliore”.
Termina così la conferenza stampa di Sérgio Conceição, allenatore del Milan.
Su cosa si è lavorato in questi giorni?
“Abbiamo cercato di lavorare su tutti i momenti del gioco. Ci sono tante piccole cose che devon passare a livello di messaggio, gioco, schemi, palle inattive. Ci sono cose offensive e difensive, mi piace andare sui dettagli: non è facile preparare una sfida così importante in così poco tempo ma non ci sono scuse, lo sapevo già. Mi spiace perchè ci sono tre o quattro giocatori fuori che ci mancheranno”
Come sta Leao? Ci sono speranze?
“Pulisic ha fatto con il gruppo, anche se qualche dolore c’è. Leao è fuori. Anche Musah è tornato adesso con il gruppo, vediamo che giocatori sono disponibli seriamente. Sicuramente se questi possono andare sul campo non hanno i novanta minuti. Dobbiamo fare questa gestione e mettere in campo una squadra competitiva. I ragazzi hanno capito cosa dobbiamo fare per migliorare il loro rendimento”
Sull’esordio da giocatore con la Lazio contro la Juve, con vittoria in Supercoppa: la storia si ripete?
“Noi speriamo di fare una partita bella. Non ho dimenticato l’esordio ma io vivo tutti i giorni con intensità e passione. Domani è una partita diversa, dobbiamo essere all’altezza di una squadra come il Milan e della sua storia. Faremo il massimo”
Che idea tattica c’è per il Milan di Conceicao?
“Questo per me non è tanto importante, perché la base può essere 4-3-3, 4-4-2, 3-5-2, 3-4-3… Quello dipende anche dalle strategie per la partita. L’importante è la dinamica dei ragazzi, quello che fanno con e senza palla, essere una squadra compatta, aggressiva, sapere dove pressare l’avversario. So che non è facile passare tutto questo in pochi giorni ma abbiamo cercato di dare il massimo ed essere obiettivi per quello che vogliamo per questa partita. Fra qualche settimana saremo a un livello diverso, sono sicuro”
Come si ferma suo figlio?
“Conosco Francisco, conosco Vlahovic, conosco Yildiz, conosco Koopmeiners… Mio figlio è difficile da fermare nell’uno contro uno ma non è l’unico. Chiaro che dentro questo collettivo ci sono giocatori a cui fare attenzione e dovremo essere preparati”