PianetaSerieB
·3 gennaio 2024
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Gianluigi Buffon ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere della Sera soffermandosi anche sul recente addio al calcio giocato, avvenuto con indosso la casacca del suo Parma, e sulla scelta di non lasciare la Juventus nonostante la retrocessione in Serie B patita dai bianconeri a seguito dello scandalo Calciopoli nell’estate del 2006.
“Quello di Capo Delegazione è un ruolo di cui sono orgoglioso. Sarei un folle a pensare di poter trasmettere qualcosa come è riuscito a Gianluca. Cerco almeno di non farlo rimpiangere troppo, senza però scimmiottarlo. Faccio Gigi Buffon con i miei pregi e difetti, le mie profondità e superficialità”.
“No, sono veramente felice di aver smesso. Mi sto dedicando ai tanti interessi ai quali ho dovuto rinunciare per questa vita da calciatore così totalizzante. A Mancini bisogna dire grazie, ha regalato agli italiani un’emozione grandissima”.
“Ho avuto la fortuna e la capacità di avere come priorità l’emozionare e l’emozionarmi. Restare alla Juve in Serie B, a 28 anni e da Campione del Mondo, sembrava da folli, ma era una scelta che mi rappresentava, il riflesso di quello in cui credevo da bimbo. I soldi invece sono sempre stati l’ultima cosa, un non tema”.