Calcionews24
·3 dicembre 2024
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Ordinario di Cardiologia all’Università di Pavia, Silvia Priori interviene sul Corriere della Sera a proposito dell’arresto cardiaco di Edoardo Bove avvenuto domenica in Fiorentina–Inter. La sua riflessione verte sull’idea di introdurre uno screening genetico di routine negli sportivi agonisti di alto livello: «Si potrebbe pensare di farlo, dato che questi episodi occorrono con una certa frequenza negli atleti agonisti. Il test genetico ha un costo modesto e potrebbe quindi identificare precocemente la presenza di una malattia genetica, che predispone a un arresto cardiaco».
Il giocatore viola è adesso fuori pericolo, ha mandato un video ai compagni per rassicurarli e chiede che la squadra giochi anche per lui. Sempre sul quotidiano milanese ci si pone l’interrogativo che lo stesso Edo si fa: «Una volta capito che il ragazzo è fuori pericolo, la domanda che tutti si pongono adesso è: e il Bove calciatore?». La risposta è questa: «Le regole in Italia sono più severe che altrove (in Inghilterra a Eriksen è stato concesso di giocare con un defibrillatore sottocutaneo) e se l’aritmia ventricolare fosse confermata la strada per il rientro in campo sarebbe lunga e in salita».