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·7 ottobre 2024
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Uno dei trasferimenti più inaspettati negli ultimi dieci anni è sicuramente quello di Bonucci al Milan. Il difensore, ai microfoni di Sky Calcio Club, ha spiegato il suo arrivo nel mondo rossonero e non solo.
Invitato alla trasmissione condotta da Fabio Caressa, Sky Calcio Club, Leonardo Bonucci ha svelato i motivi che lo hanno spinto ad accettare la corte di Milan e alcune offerte arrivate dall’estero in quel momento.
“Sono andato al Milan perché c’era stato il famoso screzio con Allegri. Io volevo comunque rimanere vicino a casa per le note vicende che c’erano state di mio figlio. Non me la sentivo di andare all’estero perché quando cambi è sempre un punto interrogativo. Sono andato al Milan perché comunque stava iniziando un nuovo ciclo. Con tanti acquisti: 12 ne fecero Mirabelli e Fassone. E poi a fine anno, quando è saltato tutto il banco, mi dissero ‘qua non c’è più posto per te’. Allora ho detto se io devo andar via, uscire da questo ciclo qua, voglio tornare alla Juventus. Si sono incastrate queste dinamiche, ma la scelta è stata perché comunque si era creata all’interno, tra me l’allenatore e la società, un’energia che non fluiva più come doveva fluire e chi poteva spezzarla potevo essere solo. Allegri aveva rinnovato dopo la finale di Champions. La società è una e decide e quindi in quel caso eravamo tutti d’accordo che le strade non potevano proseguire perché sarebbe stato non un male però comunque sarebbe stato difficile rimettere tutto a posto senza allontanarsi. Quando ci siamo riavvicinati si stava meglio che prima”.
“Allora io sono uno corretto e sincero… Sia nel 2016 che nel 2017, quando sono andato al Milan. Ovviamente nel 2016 non si è concretizzato per un motivo: perché la Juve non mi avrebbe venduto mai e io stavo bene in quel momento alla Juve. Nel 2017 Montella, Mirabelli mi avevano chiamato e mi avevano detto ‘Devi venire qua, diventerai capitano della squadra’”. Non volevo andare fuori dall’Italia, in quei giorni, quando avevo comunque dato un ok di massima al Milan mi chiamarono sia il Psg che il Manchester City però io sono così, la parola è quella e non me la sono sentita. Se avevano fatto anche la proposta economica? Sì…”.
Leonardo Bonucci si è espresso così in merito al passato di Maurizio Sarri sulla panchina bianconera e del rapporto con Cr7, come riportato dal Bianconero.com: “L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve fu deciso per migliorare una squadra già forte: l’obiettivo era vincere la Champions, ma non è stato raggiunto. Nell’anno in cui è arrivato CR7 si sono incastrate dinamiche strane: Allegri a fine ciclo, il Covid, Sarri che faceva a entrare nelle dinamiche della gestione dei campioni che c’erano. CR7 sempre stato un elemento di energia nello spogliatoio, ma nel secondo anno di Sarri nel modo di giocare è stato portato più ad agire come singolo che uomo squadra. Lui voleva giocare libero, Maurizio aveva i suoi paletti”.
“Sarri è arrivato nel momento sbagliato: molti dicono che non è da Juve, ma non la penso così. Quando hai Ronaldo, Higuain, Dybala e Douglas Costa come li fai giocare tutti? Nella gestione devi essere un fenomeno”.
“Negli ultimi 2 anni c’era un’energia diversa, prima gli altri avevano paura nei nostri confronti e lo percepivi. Poi, invece, chi veniva allo Stadium pensava di poter portare a casa il risultato, mentre in precedenza…I nuovi dovevano acquisire quello stand da Juve, perché prima c’era gente come Buffon, Dani Alves, Chiellini, Khedira, Matuidi, Higuain, Dybala, Tevez…”.
Leonardo Bonucci ha parlato così della nuova Juventus targata Thiago Motta.
“Thiago Motta a Spezia ha fatto bene e ha portato il Bologna in Champions, ora è arrivato alla Juve con tanti giovani e sta facendo un lavoro eccezionale sia sul campo che nella comunicazione. La Juve mi sta piacendo tanto per quello che sta proponendo, gli manca ancora in partite come con il Cagliari la zampata per chiudere la partita, la Juve ha avuto due occasioni proprio pulite ed altre situazioni dove poteva fare molto meglio, quello gli sta mancando. A vederla mi sto divertendo”.
Uno dei calciatori meno utilizzati da Thiago Motta è Danilo. Bonucci ha parlato così del brasiliano.
“Conoscendolo bene sicuramente dentro sta soffrendo ma è un ragazzo d’oro, pulito, dentro lo spogliatoio ha sempre la parola giusta. Non ha mai creato problemi, poi ovvio, quando non giochi per tante partite ti da fastidio. Terzino? Per tutta la partita no, lui parlandoci mi diceva “Leo, giocando tanto a tre o centrale nei due, mi piace fare quel ruolo lì, essere più lucido per giocare palla e meno di spinta”. Però è un grande giocatore e si adatta a tutto quanto”.