
Zerocinquantuno
·31 agosto 2025
Bologna-Como 1-0: il Tosco l’ha vista così…

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·31 agosto 2025
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Italiano ha ‘ritrovato’ la sua squadra nel giro di una settimana: ieri, è innegabile, il Bologna è sembrato quello a cui ci aveva abituato nella passata stagione, mentre a Roma era apparso non solo poco brillante con la palla ma anche poco reattivo in fase di pressione.
Pressione che invece contro il Como è stata continua e assillante, nonostante le grandi capacità non solo di palleggio ma anche di smarcamento e rotazione di posizione dei giocatori di Fabregas.
Lo stesso allenatore spagnolo aveva dichiarato nella conferenza stampa della vigilia di aspettarsi una gara complicata, e non si è sottratto nel disimpegnarsi dalla pressione con trucchi o altri stratagemmi (ricordate Palladino e Zanetti con Monza ed Empoli?): se l’è giocata con le sue armi e l’ha persa, sapendo benissimo che avrebbe anche potuto trovare il gol per primo.
Bravo lui, così come bravissimo Italiano a non farsi irretire dal palleggio del Como, che in certi momenti poteva persino far venire il mal di testa per quanto lungo e pieno di rotazioni a tutto campo: 64% di possesso palla lasciato ai lariani non è una roba usuale per i rossoblù, ma Italiano fece così anche alla guida della Fiorentina contro il Bologna di Thiago Motta. Il nostro mister non ha certamente il dogma del possesso, anche se quando possibile non disdegna riempire la metà campo avversaria per palleggiare.
Mi vorrei poi soffermare sulla prestazione di Castro che oltre a servire l’assist per il gol di Orsolini ha portato una pressione sulla linea di prima costruzione del Como al limite della perfezione. Ecco spiegate le mie perplessità sull’acquisto di Immobile esplicitate nell’articolo precedente: ad oggi, per quelle che sono le mie competenze calcistiche, mi appare inspiegabile, stante le richieste tattiche di pressing continuo e costante del nostro allenatore. Ma è anche vero che le mie stesse competenze non arrivano certo ad essere paragonabili a quelle di mister Italiano, quindi avrò un’intera stagione per imparare, nel caso specifico, qualcosa di nuovo o quantomeno di diverso che ad oggi mi fa essere scettico sulla utilità dell’ex laziale.
Nel frattempo mi godo Castro e anche un buon Dallinga, che da subentrato ha dimostro una condizione discreta e una gamba che l’anno scorso sembrava non avere. Gamba che invece non ha ancora Odgaard, che sembra correre col freno a mano tirato: ecco probabilmente perché la scelta è ricaduta su Fabbian come titolare.
Particolare invece l’inserimento di Moro nell’undici iniziale, con Ferguson e Pobega a disposizione in panchina. Forse però, col senno di poi, a centrocampo Italiano ha optato per un calciatore più rapido e mobile contro una mediana altrettanto mobile e tecnica come quella comasca: scelta che fino al vantaggio ha pagato, dopo occorrevano chili, centimetri e chilometri e, non a caso, è subentrato Pobega.