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·18 ottobre 2024

Barça, il TAS contro la UEFA: «Violazione grave: multa di 500mila euro è mite»

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Non soltanto la conferma della multa da mezzo milione di euro. Nella sentenza con cui il Tribunale Arbitrale dello Sport ha ribadito la legittimità della multa inflitta dalla UEFA al club catalano per violazioni del Fair Play Finanziario, lo stesso TAS ha “ammonito” la Federcalcio europea perché – secondo il suo parere – le violazioni in questione sarebbero state potenzialmente meritevoli di una sanzione pesante.

Nelle motivazioni della sua sanzione, il TAS sottolinea che «piuttosto che “bilanciare sacrifici a breve termine con guadagni a lungo termine”, come sostenuto dal Barcellona, il Collegio ritiene che il club stia bilanciando sacrifici a lungo termine con guadagni a breve termine. Infatti, a causa della sua precaria situazione finanziaria, il Barcellona sembrava aver bisogno di liquidità a breve termine. La Vendita dei diritti audiovisivi de LaLiga ha soddisfatto questa esigenza, ma a scapito dei guadagni a lungo termine, il che va contro la logica alla base» del Fair Play Finanziario.


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Il Collegio «rileva che le parti hanno presentato ampie argomentazioni in merito alla proporzionalità della multa di 500.000 euro imposta al FC Barcellona. Tuttavia, il Collegio non ritiene necessario affrontare ogni singola affermazione, poiché ritiene che, nelle circostanze specifiche di questo caso, una multa di 500.000 euro sia in realtà piuttosto mite».

Secondo il TAS, «gonfiare i risultati di break-even di 267 milioni di euro in una singola stagione, […] costituisce una grave violazione con un impatto rilevante sui risultati del Barcellona ai fini dei requisiti di monitoraggio» del Fair Play Finanziario. Inoltre, la violazione è stata considerata «intenzionale, in particolare perché il Barcellona ha classificato i ricavi generati dalla vendita dei diritti tv in modo diverso nella sua presentazione dei requisiti di pareggio (“altri ricavi operativi”) rispetto a quanto fatto nel suo Rapporto Finanziario (“profitto da attività immateriali”)».

Per tutti questi motivi, il TAS ha rilevato «che la natura intenzionale della violazione, insieme all’impatto rilevante di un sovrastima dei ricavi rilevanti per un importo di 267 milioni di euro in una sola stagione, rende la violazione grave, giustificando quindi anche una sanzione severa».

L’organismo ha concluso spiegando che «imporre una multa inferiore a 500.000 euro non sarebbe probabilmente un deterrente sufficientemente forte per impedire a un grande club come il Barcellona di segnalare intenzionalmente ricavi errati con un impatto rilevante sui suoi risultati. […] Il Collegio ritiene che una multa di 500.000 euro non sia “evidentemente e grossolanamente sproporzionata rispetto all’infrazione”. Al contrario, il Collegio ritiene che tale sanzione sia relativamente mite».

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