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·3 luglio 2024

Banca Profilo vicina alla cessione: il fondo Sator in trattativa con Barents e Lmdv di Del Vecchio

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L’epopea della cessione di Banca Profilo, non andata a buon fine dopo più tentativi, potrebbe essere finita con l’istituto di credito che sarebbe vicino a passare di mano.

Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, gli acquirenti giusti sembrano essere la cordata composta da Barents Re, riassicuratore con sede a Panama, con un paio di investitori italiani come Lmdv Capital, il family office di Leonardo Maria Del Vecchio. Insieme si punta a rilevare il gruppo di private banking controllato da Arepo, il veicolo del fondo Sator (in liquidazione) creato dal banchiere Matteo Arpe.


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Secondo le ultime indiscrezioni, però, insieme con il gruppo assicurativo controllato da Henri Chalhoub è rimasta solo la cassaforte del chief strategy officer di EssilorLuxottica, mentre in un primo momento il dossier era finito sul tavolo anche di Luigi Berlusconi, ultimo figlio dell’ex premier, che cura gli investimenti anche per le sorelle Barbara ed Eleonora.

La trattativa sta andando avanti e la cordata ha in corso la due diligence sui conti della banca guidata da Fabio Candeli. Le parti hanno siglato un’esclusiva fino al 30 luglio, termine alla scadenza della quale Barents dovrebbe presentare un’offerta vincolante per il 62,4% di Profilo in pancia ad Arepo che farebbe poi scattare contestualmente un’Opa sulle azioni residue per il cambio di controllo dell’istituto.

Barents Re ed Lmdv hanno arruolato come advisor per la parte industriale dell’operazione Oliver Wyman. La decisione della società di riassicurazioni con sede a Panama di appoggiarsi a coinvestitori nazionali sarebbe da legarsi al fatto che l’eventuale cambio di assetto di Profilo dovrà ricevere anche il via libera della Banca d’Italia. Inoltre, in una fase preliminare, a gareggiare con Barents Re fosse pronto anche il finanziere milanese Andrea Bonomi, ma con un investimento personale senza coinvolgere il suo gruppo Investindustrial.

Il fondo Sator controlla Profilo dal 2009 e ha annunciato la dismissione dell’asset dal 2020. La cessione, però, non si è mai realizzata, anche per complessità di trattative legata agli intrecci fra l’istituto e Tinaba, la fintech controllata da Profilo (al 15%) e dallo stesso fondo (all’85%). In un primo momento ci avevano provato Attestor Capital e il banchiere di Finint Enrico Marchi, poi nel 2021 Banor Sim, nel 2022 una cordata di imprenditori capeggiata dai fratelli Di Terlizzi, titolari di L&B Partners e di cui avrebbe fatto parte anche un esponente della famiglia Moratti, il fondo RiverRock e lo scorso anno i francesi di Twenty First Capital. Anche le trattative con il private equity transalpino, in corsa solo per il 29% dalla holding Arepo, erano poi saltate per la mancata vendita di ulteriore 22% del capitale della banca a coinvestitori terzi, operazione a cui il closing con il fondo era subordinato.

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