Arrigo Sacchi: «Il vero male azzurro è la mancanza di stile del calcio italiano, Spalletti fa i salti mortali». La sua analisi su Norvegia-Italia: «Per vincere serve questo» | OneFootball

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Calcionews24

·3 giugno 2025

Arrigo Sacchi: «Il vero male azzurro è la mancanza di stile del calcio italiano, Spalletti fa i salti mortali». La sua analisi su Norvegia-Italia: «Per vincere serve questo»

Immagine dell'articolo:Arrigo Sacchi: «Il vero male azzurro è la mancanza di stile del calcio italiano, Spalletti fa i salti mortali». La sua analisi su Norvegia-Italia: «Per vincere serve questo»

Le parole di Arrigo Sacchi, ex CT dell’Italia, in vista del prossimo impegno degli Azzurri contro la Norvegia, primo impegno per le qualificazioni ai mondiali

Arrigo Sacchi, leggendario ex CT, oggi su La Gazzetta dello Sport analizza Norvegia-Italia. Sfida che visse da protagonista sulla panchina azzurra a Usa ’94 vincendo 1-0 con gol di Dino Baggio. Ora offre la sua visione tattica e le aspettative per l’incontro, forte della sua inestimabile esperienza.

PAURA – «È quello che sostengo io quando mi fermano per strada e mi chiedono che cosa farà l’Italia in queste eliminatorie. Rispondo: noi siamo l’Italia, non possiamo aver paura della Norvegia, sennò tanto vale che restiamo a casa…».


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IL PROBLEMA PRINCIPALE DELL’ITALIA – «La mancanza di uno stile nel calcio italiano e, di conseguenza, la mancanza di uno stile di gioco della Nazionale. Spalletti, che è bravissimo, fa i salti mortali. Ma cosa può inventarsi se alcuni elementi giocano con la difesa a quattro, altri sono abituati a un centrocampo che non fa pressing, altri ancora conoscono solo i principi di catenaccio e contropiede?Il ruolo del ct, credetemi, è davvero complicato, e ve lo dice uno che lo ha provato sulla propria pelle. Io avevo puntato sul blocco del Milan, ma Spalletti su quale blocco può puntare visto che la maggior parte delle squadre è zeppa di stranieri?».

COSA FARE CON LA NORVEGIA – «Prima cosa: non aspettare gli avversari. Guardate che cosa ha combinato l’Inter contro il Psg: otto in area di rigore e pallone sempre nei piedi dei francesi. Prima o poi, ti piazzano l’imbucata e vai sotto. Possibile che noi italiani non riusciamo a capire che il metodo migliore per difenderci è attaccare, pressare, rubare il tempo e lo spazio agli avversari? No, noi siamo sempre quelli che devono difendere il Piave… Ma per carità! Quindi: nessuna paura, coraggio e pressing, che è l’arma più utilizzata a livello internazionale».

COME STANNO GLI AZZURRI – «Non lo so, ma anche quelli della Norvegia hanno giocato per un anno intero, e saranno stanchi pure loro. Ripeto: se partiamo con gli alibi e con le paure, non andiamo da nessuna parte».

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