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·29 agosto 2024

Apologia di Isaac Success (o, dell’attaccante di sacrificio)

Immagine dell'articolo:Apologia di Isaac Success (o, dell’attaccante di sacrificio)

«Io proprio non so quale impressione vi abbiano fatto, Friulani, le scelte dei miei allenatori; quanto a me, credevo di non essere più io, tanto quelle statistiche mi parvero persuasive; e, per giunta, non hanno detto tutta la verità.

Mi hanno accusato di non essere un attaccante prolifico. Non lo nego: appena 4 volte abbiamo esultato insieme nelle tre stagioni in bianconero. La terza rete, contro la Cremonese, ha infranto il sogno di sollevare il Premio Aye.


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Vi ho illusi per 1815 minuti, ma non resistetti alla tentazione di lasciare la mia firma ogni stagione. L’ho fatto in grande stile, per gli amanti dei numeri tondi: 1 gol ogni 900’. In pochi possono vantare un rapporto peggiore dal 2016.

Aye (ovviamente), Bruno Petković, Muriqi, Botheim… A loro rivolgo un pensiero affettuoso. E, sempre a loro, dico: il gol non è tutto, quando si è altruisti per natura. 14 assist ho servito ai miei compagni, pensate siano pochi?

Ho combattuto spalle alla porta contro i difensori avversari per consentire alla squadra di salire. Ma non si può dire che non volessi segnare. Su 79 apparizioni, 79 conclusioni tentate. Una a partita. Kalokagathia.

Ma è giunta, ormai, l’ora di andare, io altrove, voi allo Stadio Friuli. Chi di noi vada a miglior sorte, nessuno lo sa».

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