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·15 giugno 2024

Analisi dell’intervista di Ibrahimovic: cosa possiamo capire dalle sue parole?

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Giovedì scorso Zalatan Ibrahimovic si è dilungato in circa un’ora in un’intervista incredibilmente utile. Sono molti gli spunti di analisi che possiamo comprendere meglio partendo dalle dichiarazioni dello svedese.

Il modo di comunicare della nuova società Milan ha destato molti dubbi e non senza motivo, dalle dichiarazioni non proprio illuminate di Scaroni (basti pensare a quella su Leao) a quel silenzio incredibile che proviene dai piani alti. Il nome del Milan è facilmente utilizzabile dai giornali per diffondere le notizie più disparate e da Casa Milan continua una politica di Immobilismo impressionante, questo fattore che sembrerebbe non essere un perno di un club di calcio è in realtà un importantissimo pilastro, con questa strategia comunicativa infatti i tifosi del diavolo non han potuto che preoccuparsi sulle reali priorità della società. Il tifoso vuole la botta piena e la moglie ubriaca e ciò è irrealistico ma vedere una società così concentrata sulla gestione del famoso “bilancio” piuttosto che sui risultati concreti è per molti la conseguenza di questo silenzio comunicativo. L‘Intervista a Ibrahimovic è però incredibilmente diversa.


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L’importanza dell’intervista di Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic è sinonimo di garanzia, cattiveria sportiva e quella parole che piace tanto a tutti: Vittoria. Ragion per cui vederlo esporsi in questa maniera così diretta su canali ufficiali lascia un doppio senso ai tifosi, da un parte infatti Ibrahimovic ha reso grande il Milan per ben due volte nel 2010 e nel 2020, ma per quanto grande sia stato come calciatore la strategia comunicativa utilizzata fa dubitare della veridicità delle sue parole, ma è davvero così?

Per quanto ne possiamo sapere in realtà l’intervista di Ibrahimovic potrebbe non essere così incongrua con le linee guida della società. Ibra è stato spesso e volentieri secco nel rispondere e deciso nel parlare, come ha detto lui stesso “bianco o nero, non esiste grigio”. Quella che sembra un’intervista fatta semplicemente per “inaugurare” la nuova stagione è in realtà analizzabile come un’importante tassello per lo sviluppo del progetto del diavolo. Prima di tutto a parlare è stato Ibrahimovic, una figura di spunto nel mondo del calcio che è tanto collegato al Milan per via del suo passato quanto alla società attuale essendo un lavoratore Redbird, in questo modo non si mette in gioco soltanto il “Milan” nella sua figura ma anche la società stessa.

Lo sappiamo bene, Ibrahimovic per tutta la sua carriera è andato dove si poteva vincere di più sprezzante nella maggior parte dei casi delle altre circostanza (Basti pensare a quando è passato all’Inter dopo la retrocessione della Juventus) motivo per cui le sue parole non si dovessero rivelare vere a decadere è il personaggio stesso di Ibrahimovic, una grande scommessa dunque che può portare sì tanta vergogna quanto incredibile gloria. Inoltre l’aver annunciato il nuovo allenatore ed averlo difeso come “scelto dalla società” crea un collegamento indissolubile tra la società e i tanto reclamati risultati sportivi.

La fama di Ibra messa sul tavolo

I risultati sportivi e la società che pensa solo al “bilancio”. Due concetti ossimorici collegati da questa intervista che guadagna sempre più di importanza. La nuova società ha dato delle responsabilità ad un importante dipendente, lo ha mandato in conferenza stampa mettendo a nudo come il suo operato debba considerarsi strutturato al meglio di ciò che la sua figura ha da sempre rappresentato. Le scelte di Ibrahimovic sono sulla carta fatte per l’obiettivo, sono la congiunzione delle volontà del tifoso e della società ed è il grande “all-in” fatto dalla dirigenza.

La scommessa è grande, si è messo sul tavolo una reputazione di una leggenda a protezione del tifo, vedremo solo vivendo come andranno avanti le cose. Senza ombra di dubbio però questa mossa denota una certa audacia da parte di Ibrahimovic e della società e, come ben si sa, Audaces Fortuna Iuvat.

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