Il Posticipo
·6 dicembre 2020
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·6 dicembre 2020
Caos Millwall. Gabby Agbonlahor, ex Aston Villa, si dice non sorpreso.
In Inghilterra è ancora polemica, dopo quanto accaduto nella sfida fra Millwall e Derby. Prima del fischio d’inizio, nel momento in cui i giocatori si sono inchinati a sostegno del movimento Black Lives Matter da parte dei propri giocatori, si sono levati dei fischi da parte di un nutrito gruppo dei 2000 tifosi presenti allo stadio. Un caso che ha scatenato parecchie discussioni e che non ha sorpreso Gabby Agbonlahor
UN DODICENNE – La leggenda dell’Aston Villa non è rimasto stupito dell’accaduto. E ha raccontato di non aver mai trovato facile giocare contro il Millwall allo stadio Den. Il gesto dei tifosi prima della partita contro il Derby County, ha riaperto l’annosa questione del razzismo associato alla fetta dei tifosi del club associato al vecchio movimento hooligan. Agbonlahor spiega a TalkSport: “Se c’è uno stadio in cui mi sarei aspettato che ciò accadesse con il ritorno dei tifosi, è proprio quello del Milleall. Perché quando ci ho giocato, ho ricevuto insulti razzisti da dodicenni e settantenni mentre mi scaldavo“.
“ME NE ANDREI” – Un qualcosa a cui non ha dato peso. “All’epoca me li sono semplicemente guardati come chiedendo ‘perché?’, ho riso loro in faccia. Si sa che i giocatori vengono insultati, succede in ogni stadio in trasferta. Ma includere il tema razziale fa capire di che pasta siano fatti alcuni tifosi. Se fossi in quella squadra, chiederei al mio agente di dire al club che me ne voglio andare domani. Annullerei il mio contratto. Tutto qui. Perché per me è scioccante. Se questi tifosi che fischiano non credono nel motivo per cui ci si inginocchia, potrebbero limitarsi a non dire niente“. Il club comunque, si è affrettato a pubblicare un comunicato in cui ci si dichiara profondamente dispiaciuto per quanto avvenuto allo stadio dissociandosi da quanto accaduto.