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·19 febbraio 2025

A Ranieri servono Dovbyk e Dybala: i gol per ora arrivano solo dalla difesa

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Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Ritornano le serate europee all’Olimpico, quelle da dentro o fuori, quelle magiche e cariche d’adrenalina che hanno accompagnato la Roma nelle ultime stagioni. Atmosfera incandescente, una curva Sud da brividi e pronta a intimorire l’avversario: tutt’altra cosa rispetto a un do Dragão piuttosto spento e senz’altro meno incisivo nei novanta minuti. Il fortino è pronto ad accogliere i giallorossi e il Porto, Ranieri è pronto a sfruttare il fattore campo per agguantare quegli ottavi che (lui) non riesce a raggiungere in Europa dal 2000, e per continuare quel processo di crescita tattico e mentale cominciato il 14 novembre scorso con la sua Roma.

L’Olimpico sarà un valore aggiunto, certo, ma in campo parleranno gli undici scelti dal tecnico e soprattutto i gol fondamentali per passare il turno dopo il pareggio dell’andata. Ebbene, se fin qui la squadra è riuscita ad andare avanti grazie soprattutto alla difesa, la terza migliore del torneo nella prima fase con soltanto sei gol incassati in nove partite, adesso è l’attacco a dover suonare la carica per essere maggiormente decisivo. Il miglior attacco è la difesa? Fin qui è stato proprio così, anche per i gol realizzati. Il reparto arretrato è stato il principale artefice delle vittorie, con Mancini, Hummels, N’Dicka, Hermoso e Celik (da centrale) a segno nei nove match giocati, più le reti dei centrocampisti Pellegrini, Abdulhamid e Angeliño. E gli attaccanti? Due reti di Dovbyk, importanti contro l’Athletic e la Dinamo Kiev, e uno di Shomurodov. Un bottino piuttosto scarno per gli addetti ai gol.


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E allora non può che essere questo il momento di vedere il gigante ucraino e Dybala protagonisti di una serata così importante per il presente e il futuro della Roma. Passare il turno, incassare dieci milioni di euro, continuare a lottare per la finale di Bilbao con conseguente qualificazione alla prossima Champions League. Il sogno passa dai prossimi novanta minuti, da una vittoria che Artem e Paulo devono puntare con decisione prendendosi la Roma sulle spalle. Fin qui la Joya non ha ancora segnato in Europa: un anno fà trovò il suo primo gol proprio nelle fasi finali, erano gli ottavi contro il Brighton, l’anno prima invece realizzò la rete importantissima, quella del passaggio del turno, proprio nel playoff di ritorno. Giocato dove? Naturalmente all’Olimpico, il suo territorio.

Paulo oltre alla rete nella finale di Budapest ha segnato soltanto in casa nelle gare europee: quattro gol due stagioni fa, due invece nell’ultima. I romanisti chiaramente lo aspettano domani, pronti a esultare per il suo ritorno alla rete. E lo stesso si può dire che Dovbyk che non segna in Europa League dalla terza giornata, quella contro la Dinamo: da allora sei gare giocate e zero reti. Nell’ultima sfida, quella contro il Porto, ha servito l’assist a Celik: sicuramente una reazione al digiuno e alla voglia di incidere nel prossimo match. Senza Saelemaekers e con l’incognita sul rendimento di Pellegrini, Ranieri deve fare affidamento ai suoi due attaccanti chiave: il passaggio del turno dipende tanto anche da loro.

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