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Francesco Porzio·15 aprile 2019
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Francesco Porzio·15 aprile 2019
Il 15 aprile 1989 una tragedia che sconvolse il mondo.
Alle ore 15 era in programma la semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest, che come da regolamento era stata assegnata a un campo neutro, nella fattispecie l’Hillsborough Stadium di Sheffield (generalmente sede delle partite interne dello Sheffield Wednesday).
Quel giorno persero la vita 96 tifosi del Liverpool, schiacciati dalla folla e da una mancanza di organizzazione da parte della polizia, che però venne colpevolizzata soltanto nel 2012. La polizia decise infatti di aprire un’entrata (Gate C) che però portò al sovraffollamento degli spalti e il conseguente caos da cui nacque la tragedia (a partita in corso).
Da quel giorno cambiò tutto, complice anche il disastro dell’Heysel di soli tre anni prima. Il primo ministro Margaret Thatcher mise sotto processo gli Hooligans e rivoluzionò il concetto di stadio inglese, portandolo a quello che oggi riconosciamo come “modello inglese”.
Il Liverpool ogni anno ricorda le 96 vittime, come fatto nella giornata di domenica prima della partita contro il Chelsea.
Ma quest’anno è diverso, perchè nonostante siano passati 30 anni sembra ieri.
Per le famiglie delle vittime, per Liverpool, per l’Inghilterra.
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