Milannews24
·24 Juni 2025
Theo Hernandez, tra Arabia Saudita e rimpianti del Milan. Il commento di Serafini

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·24 Juni 2025
La notizia della quasi certa cessione di Theo Hernandez all’Al-Hilal sta scuotendo l’ambiente milanista e non solo. Un trasferimento che, se confermato, rappresenterebbe un vero e proprio spartiacque nella carriera del talentuoso terzino francese e, al contempo, una perdita significativa per il Milan. A commentare la vicenda è stato Luca Serafini, intervenuto a Radio 24 durante la trasmissione “Tutti convocati“, esprimendo un giudizio netto e senza mezzi termini che ha già fatto il giro del web.
Serafini ha toccato un punto cruciale, sottolineando come la partenza di figure chiave all’interno del calciomercato Milan abbia influito sulla situazione di Theo: “Theo Hernandez prima aveva la copertura di Pioli e Maldini che poi è venuta a mancare.” Questa affermazione evidenzia la profonda relazione tra la stabilità dirigenziale e tecnica e la performance dei giocatori. Con Stefano Pioli alla guida e Paolo Maldini nel ruolo di direttore tecnico, Theo Hernandez aveva trovato un ambiente ideale per esprimere tutto il suo potenziale, diventando uno dei migliori terzini sinistri del panorama calcistico mondiale. La loro assenza, evidentemente, ha creato un vuoto, lasciando il giocatore esposto e probabilmente più incline a considerare nuove opportunità.
Le parole di Serafini non si fermano qui e si caricano di un forte senso di dispiacere, sia per il giocatore che per il club: “Mi spiace per lui perché va a morire in Arabia, mi spiace per il Milan che aveva in casa uno dei migliori terzini del mondo.” Questa frase, forte e incisiva, sintetizza il sentimento di molti addetti ai lavori e tifosi. “Andare a morire in Arabia” è un’espressione che riflette la percezione comune che il campionato saudita, pur economicamente allettante, rappresenti una sorta di “fine carriera” per giocatori ancora nel pieno delle loro forze. Un campionato meno competitivo rispetto ai top campionati europei, che rischia di far scivolare Theo in un limbo calcistico, lontano dai riflettori della Champions League e dai palcoscenici che ne hanno consacrato il talento.
Per il Milan, la cessione di Theo Hernandez sarebbe un duplice colpo. Da un lato, la perdita tecnica è innegabile: Theo è un terzino capace di abbinare una straordinaria fase offensiva a una solida copertura difensiva, un vero e proprio jolly tattico che ha spesso risolto partite grazie alle sue galoppate sulla fascia e ai suoi gol decisivi. Dall’altro lato, c’è il rimpianto di aver lasciato partire un patrimonio tecnico e umano di tale portata, un giocatore che avrebbe potuto ancora dare moltissimo al progetto rossonero.
La vicenda di Theo Hernandez è un campanello d’allarme per il calcio europeo, e in particolare per la Serie A, sempre più vulnerabile di fronte al potere economico emergente di campionati come quello saudita. La capacità di trattenere i propri talenti diventa una sfida cruciale per mantenere alto il livello competitivo e l’attrattiva del proprio campionato. Il Milan, in particolare, si trova di fronte a una riflessione importante sul proprio futuro e sulla strategia da adottare per continuare a competere ai massimi livelli, senza dover sacrificare i propri gioielli sull’altare delle offerte irrinunciabili. La gestione delle risorse e la visione a lungo termine saranno fondamentali per non ritrovarsi, come suggerisce Serafini, a rimpiangere la partenza di “uno dei migliori terzini del mondo”.