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·25 Juni 2025

Chivu: "Questo gruppo ha mentalità e motivazioni"

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SEATTLE - Vigilia di Inter-River Plate, ultima giornata del Gruppo E della FIFA Club World Cup. Mercoledì alle 18, orario di Seattle, i nerazzurri scenderanno in campo per centrare la qualificazione agli ottavi della massima competizione mondiale.

Dal Lumen Field, la conferenza stampa di Cristian Chivu.


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Che partita si aspetta? "Ci aspetta una partita difficile, come lo sono state le altre due. Ci sono squadre con ambizioni, che vogliono fare bella figura, ti rendono sempre difficile la partita per quanto riguarda il gioco. La condizione fisica è migliore per le squadre americane rispetto alle squadre europee che arrivano da tante partite. Non è mai semplice, accettiamo questa sfida per cercare energie mentali e fisiche". Il terreno di gioco è in cattive condizioni? "Non ci possiamo lamentare, siamo abituati. Anche a Los Angeles non era il massimo. Ci adattiamo sempre a quello che troviamo. Però le strutture che abbiamo trovato sono ottimali. Non è l'Europa, visto che si tratta di uno stadio per il football più che per il soccer, ma non è male". Di fatto questo sarà il suo primo dentro o fuori della carriera interista da allenatore… "Non cambia niente. Abbiamo una mentalità, tutte le partite vanno trattate con serietà, siamo in una condizione migliore. Si va avanti, cercheremo come sempre di scendere in campo presentando il nostro gioco". Quanto è contento dell'apporto dei giovani e dei nuovi arrivati? "Sono contento di tutti, anche dei nuovi arrivati, anche se qualcuno ha scritto che le prestazioni non andavano bene. Qui spesso ci si dimentica che sono arrivati in un contesto difficile, sono scesi in campo con solo due allenamenti con la nuova squadra. Penso a Luis Henrique: è arrivato da settimane di vacanza e queste non sono amichevoli, questo è un campionato del mondo. La direzione di tutti è stata la disponibilità: al 75' del match ho chiesto a Luis Henrique se volesse il cambio, mi ha detto che poteva continuare anche se intuivo che non ne aveva più. Apprezzo molto queste cose, come apprezzo anche l'apporto di tutti i ragazzi della Primavera: Cocchi, Re Cecconi, De Pieri e Berenbruch hanno energie, alzano il livello dell'allenamento, aiutando anche i compagni con più esperienza". Cosa pensa del River Plate? "Ho un grandissimo rispetto per Gallardo, è un grandissimo. È stato importante da giocatore ed è un bravissimo allenatore: col River Plate ha fatto grandissimi risultati. Cosa posso dire del River: è una buona squadra, con giocatori che hanno vissuto il calcio europeo, ci sono campioni del mondo, c'è Mastantuono che vedremo in Europa. Il River è la storia del calcio sudamericano, lo guardiamo con grande ammirazione. Mi fa piacere vedere Colidio: è stato qualche mese con me in Primavera, prima di tornare in Argentina. Mi ha dato una grossa mano in quel momento, dava consigli ai ragazzi, con grande professionalità. Non vedo l'ora di abbracciarlo". Ci fa un commento su Mastantuono? "È un 2007 con alle spalle tante partite fatte, a me piace vederlo. A chi assomiglia? Vedo un po' Di Maria, con il tocco mancino: è forte e sicuramente sarà la delizia nel futuro del calcio. Non sarà semplice al Real per le aspettative, ma sarà all'altezza". Crede che il morale della squadra sia migliorato dopo la vittoria contro gli Urawa? "Evidentemente i giocatori hanno ascoltato il mio consiglio: non leggere commenti e giornali. È passato quasi un mese dalla finale di Monaco, ma se ogni giorno riparliamo di quella partita non se ne esce più. Abbiamo imparato a far leva su una cosa importantissima: nei momenti di difficoltà bisogna trovare umanità, parole gentili, premurosità, apprezzare un po' le cose che ti portano a dimenticare in fretta le cose che la vita ti mette di fronte. Spesso ci sono momenti non belli, ma è più facile superarli se al tuo fianco hai un gruppo di uomini che ti guardano negli occhi. Questa squadra ha motivazione e una mentalità, e l'hanno dimostrato negli ultimi anni. Hanno giocato tre finali europee in sei anni, hanno vinto la Seconda Stella, hanno sfiorato altri trofei. Spesso si guarda a cosa si vince: io non guardo quello, il percorso è più importante. I campioni, nel momento più importante danno sempre qualcosa in più, il domani è quello che conta. Bisogna rimboccarsi le maniche e mangiare anche un po' di .... Bisogna anche masticarla, guardarsi allo specchio e accettare che bisogna farlo. Le risposte del gruppo sono ottime, cercano sempre di guardare i compagni negli occhi e fare insieme di nuovo quello che hanno fatto negli ultimi cinque anni". Come ha preparato la partita tatticamente? Ha visto come si delinea il tabellone? "La qualificazione non è ancora centrata. Noi dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare in campo, capiremo se il River si metterà a specchio o meno o se continuerà a giocare come in passato. A noi interessa poco, noi pensiamo alla nostra proposta, a essere pronti a capire i momenti della partita, come indirizzarli, essendo anche consapevoli che ci saranno momenti e momenti durante la partita. Ci adattiamo e adeguiamo, non dimentichiamoci dei principi e valori che abbiamo, aggiungiamo pian piano qualcosa ogni tanto con la speranza che sarà una prestazione di altissimo livello".

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