Juventusnews24
·16 Desember 2024
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L’allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha analizzato ai microfoni di Dazn la sfida vinta dall’Inter contro la Lazio per 6-0, lanciando un chiaro segnale alle rivali tra cui la Juve.
SEGNALE DELLA SQUADRA E SODDISFAZIONE – «Soprattutto aver battuto una squadra che era in un momento ottimo. I primi 20 minuti non ci siamo disuniti, abbiamo tenuto bene le distanze, poi abbiamo alzato il baricentro e il tasso tecnico. Dopo i primi due gol, col terzo è diventato tutto più semplice. Grazie a questi ragazzi che da 3 anni e mezzo mi danno un impegno grandissimo, sono orgoglioso di essere il loro allenatore. Sappiamo che non abbiamo fatto nulla, abbiamo fatto una vittoria importante contro un’ottima squadra che veniva da un grandissimo momento».
CHE MESSAGGIO ABBIAMO LANCIATO? – «Noi i più forti? Questo lo dirà il campo, noi volevamo fare una grande gara. L’abbiamo preparata bene in 4 giorni, sapevamo le loro qualità. I ragazzi sono stati bravi a recuperarla. Abbiamo una partita da recuperare, e ce la porteremo dietro. Poi con la Supercoppa ce ne sarà un’altra, quindi sarà tutto complicato, però cercheremo di mettere sempre questo impegno. In campionato abbiamo avuto una grande continuità nell’ultimo mese e mezzo ma nonostante questo la classifica la vedete tutto, con altre squadre che stanno facendo un ottimo cammino compresa la Lazio».
UNA COSA IN CUI SONO STATO BRAVO? – «La cosa di cui sono più orgoglioso è quello che mettono in campo i giocatori in questi miei 3 anni e mezzo. Mettono un impegno folle. Io lo richiedo sempre, poi giocando a questi ritmi lo devono sempre mettere in campo e lo dimostrano ogni giorno. Anche negli allenamenti, è una squadra che non molla, un grandissimo gruppo. Sto cercando di cambiare il più possibile perché meritano tutti di giocare. Poi sanno che la gente era dal 20 settembre, quando abbiamo perso l’ultimo derby che aspettava, sono passati due mesi e mezzo. C’era tanta gente che non vedeva l’ora che incappassimo come è successo a Leverkusen. E’ stato detto tanto, fortunatamente ho dei ragazzi che ascoltano poco e pedalano».