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·26 Juli 2025

Caputo: «Dicevano che volevo lasciare la Sampdoria, vi racconto com’è andata!»

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Francesco Caputo, ex attaccante della Sampdoria ora svincolato, ha rivelato un retroscena sul suo periodo a Genova: le sue parole

Francesco Caputo, ex attaccante della Sampdoria, si è concesso una lunga intervista ai microfoni di Chiamarsi Bomber, toccando diversi temi della sua carriera. In particolare, “Ciccio” ha ripercorso con affetto gli anni trascorsi da giocatore blucerchiato, condividendo ricordi ed emozioni legati alla sua esperienza a Genova.


Il legame con la maglia e la piazza blucerchiata

Le parole di Francesco Caputo offrono uno spaccato autentico del suo periodo alla Sampdoria. L’attaccante ha parlato del forte legame che si è creato con la maglia e con la piazza blucerchiata, nota per il suo calore e la sua passione. Nonostante le difficoltà societarie e sportive attraversate dal club in quegli anni, Caputo ha sempre dimostrato attaccamento e professionalità, diventando un punto di riferimento per i tifosi e per i compagni.


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Ha inoltre ricordato momenti significativi, gol importanti e le sfide affrontate, sottolineando l’importanza dell’ambiente di Genova nella sua carriera. Il suo racconto è un tributo a un periodo che, al di là dei risultati, lo ha visto protagonista e apprezzato.


Un’esperienza che ha lasciato il segno

L’intervista è un’occasione per Caputo di guardare indietro a un capitolo della sua carriera che, sebbene non sempre facile, ha lasciato un segno indelebile. La sua testimonianza è un ulteriore tassello nella storia recente della Sampdoria, raccontata attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti. Le sue parole:

ARRIVO ALLA SAMPDORIA – «Mi chiamò il direttore Faggiano e accettai subito perché lo ritengo un club con una storia importante e con una piazza passionale che vive di calcio. Era ciò che cercavo in quel momento e quando mi è stata offerta questa possibilità non ci ho pensato due volte. Mi spiace solo di essermi ritrovato in una gestione particolare che non mi aspettavo. Il prima anno ci siamo salvati e ho fatto 10 gol, ma il secondo anno è stato un disastro. Mi accusarono di essermene andato perché non volevo restare invece fu la società a mandarmi via perché avevo tra gli ingaggi più alti della rosa. Sono stato costretto a lasciare Genova. Resta il rammarico di essermi trovato alla Samp nel momento peggiore della sua storia».

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