Juventusnews24
·23 Februari 2025
Balzarini: «L’eliminazione dalla Champions non è un fallimento. Non ho ancora capito che Juve abbia in mente Thiago Motta. Ecco cosa succederà sul mercato con Vlahovic e Kolo Muani» – ESCLUSIVA
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·23 Februari 2025
Gianni Balzarini, noto giornalista di Mediaset, è intervenuto in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sui principali temi del momento in casa bianconera, passando anche per il calciomercato.
Ottimo primo tempo della Juventus al Philips Stadion contro il PSV, nel secondo tempo a suo avviso cosa è successo? Come si spiega questa inversione di marcia?«Credo che sia abbastanza inspiegabile perché non è la prima volta che la Juve fa un tempo diverso dall’altro, a volte è meglio il primo, a volte è meglio il secondo. Forse l’unica spiegazione logica è nella mancanza di esperienza di questo gruppo, in questa squadra nessuno ha vinto niente di particolare soprattutto a livello europeo. Faccio un po’ mie le parole di Marchisio che credo abbia un po’ centrato la questione, lui ha detto “Questa squadra non ha capito l’importanza di questa partita, il momento di questa partita”. Questo deriva proprio secondo me dalla certa mancanza di esperienza in questi casi».
Si può dire che c’è stata poca fame da parte della Juventus nell’andare a cercare il gol a differenza invece del PSV che ha messo dentro tanta qualità e molte azioni pericolose?
«Sì ma manca quella soglia da varcare per la Juve secondo me, non che non abbiano voglia di vincere le partite perché allora non dovrebbero nemmeno giocare a calcio perché poi la vittoria è l’unica cosa che conta – giusto per rispolverare il famoso detto, tra l’altro riproposto da Thiago Motta nella conferenza stampa di vigilia col Cagliari – ma è proprio una questione, come dire, di paura. Era prevedibile che il PSV Eindhoven dopo un primo tempo nel quale era stato abbastanza bene controllato dalla Juve, poi si sfogasse nel secondo tempo e cercasse – giocoforza – la vittoria perché doveva per forza cercare la vittoria. I bianconeri, ho l’impressione che si siano un po’ intimiditi lì, hanno abbassato il baricentro; Motta nella conferenza stampa di ieri ha detto “dal 60′ in avanti il PSV Eindhoven ha preso campo e noi non siamo più riusciti a fare quello che eravamo riusciti a fare nel primo tempo”. Dopo entri in una specie di loop, di circolo vizioso, ti fai prendere un po’ dalla paura, non hai la testa per saltar fuori nonostante il pareggio ottenuto. Perché poi, la Juve aveva anche centrato il pareggio ma è bastato un errore in disimpegno e allora siamo andati sul 2-1 e lì si è quasi sostanzialmente spenta la squadra».
L’eliminazione dalla Champions è un fallimento? «No allora qui si abusa un po’ troppo della parola ‘fallimento’, è un obiettivo che è mancato, ne restano altri due che sono comunque importanti. Per carità, l’obiettivo minimo della Champions era di arrivare agli ottavi anche per intascare gli 11 milioni che avrebbe comportato questa qualificazione ma sono molto più importanti secondo me – parlando strettamente di soldi – i 60/70 milioni che arriverebbero dalla partecipazione alla prossima Champions League. Ecco perché il quarto posto è fondamentale o comunque uno dei primi quattro posti, lasciamo stare il primo e il secondo, lasciamo stare per il momento anche il terzo; la Juve deve concentrarsi sul quarto. Poi c’è la finale di Coppa Italia da centrare, cioè giocare la finale, questo è stato chiesto a Thiago Motta. Dopodiché la società trarrà le sue conclusioni al termine però non è un fallimento, è un obiettivo mancato. Ce ne sono altri due che sono molto importanti».
Cosa ne pensa delle scelte tattiche di Thiago Motta? Come per esempio i cambi tardivi, la mossa di lasciare Thuram e Yildiz in panchina e l’idea di far subentrate Vlahovic al posto di Kolo Muani e di non farli giocare assieme«Mi ha sorpreso negativamente il fatto che fossero pronti ad entrare Thuram e Yildiz e Savona se non sbaglio ma soprattutto Thuram e Yildiz nel momento in cui stava per partire la punizione che poi ha portato al pareggio e una volta che si è concretizzato il pareggio ha deciso di non farli entrare subito, rimandandoli a riscaldarsi. Quindi questa decisione mi ha lasciato un po’ perplesso, cioè secondo me era il momento – secondo me perché io, per carità, non faccio l’allenatore – però secondo me era il caso di provare a metterli dentro subito per magari dare un’altra impronta alla partita. Invece li ha messi quando poi il PSV è nuovamente passato in vantaggio per recuperare. A parer mio quello era il momento in cui la Juve poteva anche pensare di vincere la partita, quindi capisci, quella è una decisione che mi ha lasciato un po’ perplesso. Poi sai, anche lui ieri in conferenza l’ha ribadito più di una volta, dice “io prendo le decisioni per il bene della squadra e per il bene della squadra in quel momento”, “il bene della squadra in quel momento” è una lettura che fa giustamente l’allenatore poi dopo c’è dentro quella componente di rischio che ti fa dire ” ok l’ha azzeccata oppure no, non l’ha azzeccata”. Se guardiamo e valutiamo le partite, insomma nella sfida contro il PSV Eindhoven non l’ha azzeccata, ecco».
Come valuta fin qui l’operato di Thiago Motta? «Questa è la domanda più difficile che mi fai, fino a qua si è vista in certi momenti una Juve diversa rispetto a quella degli altri anni. Se vogliamo anche un pochino più propositiva però non si è vista ancora la Juve ma perché io non ho ancora capito che Juve abbia in mente; nel senso, anche in questa continua rotazione che impedisce a chi vede le partite da fuori – e parlo di critici, tifosi ecc – di capire qual è la formazione base, ecco tutto questo avvicendarsi di giocatori, non so quanto possa essere produttivo. La lettura positiva è “li tengo tutti sulle corde”, la lettura negativa è “li deludo tutti” nel senso che se giocano sono contenti, se non giocano non sono contenti. Alla fine però o hai tutti contenti o hai tutti scontenti, l’ideale sarebbe insomma una via di mezzo al di là del fatto che per esempio nell’ambito di questo discorso generale che ho fatto c’è un discorso particolare che riguarda Koopmeiners. Che invece viene sempre utilizzato e quasi sempre da titolare, se non sbaglio è subentrato 2/3 volte quest’anno e questa gestione di Koopmeiners ha dei punti oscuri alla luce del fatto che il giocatore non sta rendendo secondo le sue aspettative. Ecco perché io lascio sospeso il giudizio su Thiago Motta e mi riservo di darlo un po’ più avanti insomma, una volta che si siano conseguiti o meno gli obiettivi che si sono fissati».
Che voto dà al mercato invernale della Juventus?«Il mercato invernale è da 8 perché è arrivato Kolo Muani, Veiga, non abbiamo ancora visto Alberto Costa, secondo me Kelly ha degli ottimi margini di miglioramento. Adesso peccato per Veiga perché è l’ennesimo difensore che si fa male e naturalmente anche ieri mi è piaciuta un po’ la risposta che ha dato Thiago Motta “non è sfortuna, è perché questo è un reparto sottoposto a sforzi particolari. Guardate il City, guardate il Real, guardate anche altre squadre che hanno avuto tanti difensori infortunati”. Effettivamente è vero, io non tirerei fuori le solite storie “la preparazione la non preparazione” perché Veiga l’ha fatta col Chelsea quest’anno quindi non credo che sia da imputare a nulla di questo tipo. Quindi mercato ottimo, gran parte del mercato fatto dalla Juve potrà essere confermato solamente con l’accesso alla Champions perché adesso è inutile girarci attorno, l’accesso alla Champions League è di vitale importanza; con la Champions ci sarà una Juventus, senza ce ne sarà un’altra».
Pensa che Giuntoli possa cercare di trattenere a giugno Kolo Muani sacrificando Vlahovic? «Se la Juve va in Champions, con Kolo Muani e con il Paris Saint-Germain c’è già un accordo di massima. Quello di trasformare il prestito secco in prestito oneroso, 6/7 milioni, Kolo Muani l’anno prossimo avrà un valore a bilancio del Paris Saint-Germain sui 40/45 milioni e quindi cercare una formula – obbligo o diritto di riscatto – ma comunque i bianconeri punteranno sul francese, si farà all in su Kolo Muani. Vlahovic al 99,9% andrà via, non potrà la Juve disporre di una grossa cifra di introito perché il valore si abbassa considerando anche che il giocatore è in scadenza nel 2026, però la società risparmierà 22 milioni lordi di ingaggio. Ma questo accadrà a prescindere che ci sia Champions o no, a Kolo Muani proverà ad aggiungerci anche Veiga ma dipenderà dalla Champions. Se la Juve non si qualifica, il rischio forte è quello di dover vendere pezzi pregiati, oltre a Cambiaso che credo andrà via a prescindere e l’indiziato numero uno, va da sé, che sia Kenan Yildiz. L’altra cosa da sottolineare è che non ci saranno aumenti di capitale questa volta anche perché credo che ne abbiano già fatti abbastanza».
Qual è la squadra di Serie A che fin qui l’ha stupita maggiormente?«Il Bologna, non pensavo che Italiano riuscisse ad ottenere questi risultati dopo la stagione fantastica di Thiago Motta. Lui sta andando, credo, anche oltre Thiago Motta – non come piazzamento in classifica, ma mancano ancora dodici giornate – ma credo anche come modo di giocare, come gradimento. L’attuale allenatore della Juventus ha fatto un capolavoro l’anno scorso, il fatto che lo possa ripetere addirittura Italiano mi fa dire che la squadra più interessante, se vogliamo, la sorpresa vera di questo campionato è il Bologna».
Che chance ha l’Italia di Battere la Germania il prossimo 20 Marzo e quanto potrebbe influire una eventuale sconfitta sul cammino di qualificazione ai mondiali del 2026?«Sul cammino non credo, sì, ha la possibilità di batterla perché la Germania non è più quella dei tempi d’oro e credo che l’Italia con Spalletti abbia ritrovato una bella dimensione. Devo dire che ero tra quelli – come tutti penso – che volevano o che avrebbero capito e compreso le dimissioni di un commissario tecnico dopo la brutta figura fatta agli Europei. È stato bravo lui a sfidare un po’ l’opinione pubblica, la critica ecc e credere nella creazione di un nuovo gruppo che nelle ultime uscite direi ha dimostrato di essere molto valido. Ecco quindi credo che l’Italia sia in grado di battere la Germania».
Si ringrazia Gianni Balzarini per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.