PianetaChampions
·4 de febrero de 2025
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Cesare Casadei, neo centrocampista del Torino, ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: “Quanto ci tenevo a tornare in Italia? Assolutamente… tanto. Non vedevo l’ora. Ci provavo già da tempo ma, per un motivo o per un altro, venivo ostacolato. Ho fatto un paio di annate in Inghilterra che, comunque, mi sono servite tanto. Adesso è il momento giusto per mettermi in gioco in Serie A. E ne sono felice.
Il Torino? Sin dal primo giorno, è stata la prima società che ha mostrato tantissima fiducia verso di me. A cominciare dal presidente Urbano Cairo, che voglio ringraziare perché ha permesso di esaudire il mio desiderio di tornare in Italia.
Come ormai tutti sanno, la trattativa è andata avanti per un bel po’. Dall’inizio del mercato di gennaio ci sono stati tanti alti e bassi. In questo mese è nato un bel rapporto con il Toro, come con il direttore Davide Vagnati con il quale c’è stato da subito un bel feeling. Oltre la fiducia di cui parlavo prima, il presidente Cairo ha fatto un grande sforzo economico per potermi avere: sono veramente grato al club. Ne sono sicuro: il Toro è la scelta perfetta per me.
È quello che mi serviva: essere in un club dove mi fanno sentire importante e nel quale io mi senta importante. Sento che posso dare un grande contributo al Toro. Arrivo da un semestre al Chelsea dove non ho giocato tanto, quindi avevo bisogno di ritrovare confidenza e fiducia. Il Toro mi ha corteggiato tanto, è stato un grande onore. Il direttore Vagnati lo sa, non ho mai avuto dubbi. II Toro è sempre stata la mia prima scelta. Per fortuna, siamo riusciti a portarla a termine.
Lunedì, alla fine del mio primo allenamento, ho fatto una bella chiacchierata con il mister. Anche lui mi mostra grande fiducia. Bello, sono felice: è stato un bell’impatto. Tra l’altro, il mister è uno dei motivi per cui sono voluto venire qua. Lo conoscevo dagli anni in cui era con Conte all’Inter. lo ero un ragazzino della Primavera, qualche volta mi allenavo in prima squadra: più o meno so cosa chiede e come vuole che si giochi“.
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