Calcionews24
·16 de julio de 2025
Laura Giuliani: «Vincere l’Europeo? Non siamo qui per partecipare. Vorrei anche un figlio»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·16 de julio de 2025
C’è una parola che aiuta a descrivere la Nazionale femminile tornata dopo dodici anni ai quarti di un Europeo, oggi con la Norvegia (ore 21, Rai2): entusiasmo. Dopo la partita con la Spagna il ct Soncin ha pianto in tv, ma tanto nello spogliatoio partiva la festa: «Abbiamo cantato, ballato, urlato, pianto, ci siamo abbracciate», racconta a Repubblica Laura Giuliani, che dell’Italia è portiere e leader. Una tosta. Per diventare calciatrice, prima del professionismo in Italia, ha fatto svariati lavori e uguali sacrifici.
Ha tagliato il traguardo delle 100 presenze azzurre. A chi lo dedica? «Alla mia famiglia, che non mi ha mai detto che c’era qualcosa che non potevo fare. E a mio marito che, quando ho avuto dubbi, mi ha spronato ad andare avanti».
Le piacerebbe diventare mamma? «Da donna le dico sì, sarebbe bellissimo. Ma non credo sia il momento giusto. Avere un figlio ti cambia la vita, gli equilibri di coppia. È un passo che va ponderato bene. Ne ho parlato con Cristian, vuole aspettare che sia pronta. Decideremo insieme. Ora mi sento calciatrice».
Quindi vorrebbe farlo a fine carriera? «Sì, ma non per forza».
Il Milan, in cui gioca dal 2021, ha introdotto una norma sulla maternità con rinnovo automatico per le calciatrici che rimane incinta. «Un supporto incredibile. È importante che le società mettano a disposizione figure professionali che accompagnino le donne nella gravidanza e in quello che viene dopo».
Resistono pregiudizi sul calcio femminile? «Il prezzo del cambiamento è il tempo. Dobbiamo creare curiosità, dare modo di metabolizzare la novità. Arriverà il momento in cui tanti apprezzeranno il nostro prodotto. Lì i pregiudizi cadranno e i giovani si avvicineranno al nostro mondo».
Potete vincere l’Europeo? «Non siamo venute per partecipare. Abbiamo sogni grandissimi. Dobbiamo crederci e mettere in campo la miglior versione di noi».