Calcio e Finanza
·1 de julio de 2024
Juve, le plusvalenze nelle operazioni con l’Aston Villa: «Affari separati ma decisione entro febbraio»
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·1 de julio de 2024
La tripla operazione tra Juventus e Aston Villa che ha visto protagonisti Douglas Luiz, Iling-Junior e Barrenechea secondo il club bianconero è in realtà da considerarsi come tre «operazioni separate e distinte dal punto di vista sia contrattuale sia sostanziale». È quanto spiega la società nel comunicato con cui ha annunciato la cessione dei due giocatori al club inglese. Una sottolineatura legata, in particolare, ai criteri contabili internazionali e che riguarda la possibilità o meno di poter iscrivere una plusvalenza a bilancio in operazioni di scambi.
Ufficializzando le due cessioni, infatti, la Juventus spiega: «Si rammenta che in data 30 giugno 2024, come descritto nell’apposito comunicato stampa, è stato altresì raggiunto con la medesima controparte l’accordo per l’acquisizione, a titolo definitivo, dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Douglas Luiz Soares de Paulo a fronte di un corrispettivo fisso di € 50 milioni. Le operazioni sopra citate comportano un conguaglio monetario a carico della Società – basato sul differenziale dei corrispettivi fissi – pari a 28 milioni».
«Tali operazioni – sulla base di approfondimenti preliminari di natura legale e contabile – risultano qualificabili come operazioni separate e distinte dal punto di vista sia contrattuale sia sostanziale».
«Si segnala inoltre che, alla luce delle incertezze interpretative circa l’applicazione dello IAS 38 che regola la materia, la Società – in applicazione delle proprie procedure interne – ha effettuato analisi preliminari per verificare la ricorrenza dei due requisiti (sostanza commerciale e attendibile misurazione del fair value) necessari per la contabilizzazione delle operazioni al fair value (e, quindi, con rilevazione degli impatti positivi a conto economico menzionati sopra) anche nel caso in cui le operazioni fossero, ipoteticamente, qualificabili come permute di attività immateriali ai sensi dello IAS 38 (e non operazioni separate e distinte)».
«Tali analisi preliminari, svolte anche con il supporto di advisor esterni, confermano allo stato attuale la sussistenza dei due requisiti richiesti. Diversamente, nell’ipotesi in cui le operazioni fossero considerate permute e laddove anche solo uno dei suddetti requisiti non fosse ritenuto soddisfatto, le operazioni non potrebbero essere rilevate al fair value».
«Si precisa che le valutazioni finali circa la rilevazione contabile delle operazioni saranno compiute ai fini della preparazione della Relazione Semestrale al 31 dicembre 2024, la cui approvazione è prevista nel mese di febbraio 2025, nella quale sarà fornita una compiuta informativa, cui si rinvia per maggiori informazioni», conclude la Juventus.
Il tema ruota attorno ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, emanati dallo IASB (International Accounting Standards Board), e nel dettaglio sul principio contabile IAS 38 nei paragrafi 45-47 in cui regola le cosiddette “permute”.
In particolare, in questo paragrafi si legge:
Cosa si lega il tema al mondo del calcio? In aiuto viene il bilancio di alcuni club portoghesi quotati in Borsa come Sporting e Porto, che applicano appunto i principi contabili internazionali. Il Porto ad esempio spiega: «Nelle operazioni di acquisizione e cessione di diritti pluriennali dei calciatori con la stessa controparte, per le quali non esistono evidenze quantitative corroboranti, supportate da tecniche di valutazione, che dimostrino che il fair value può essere determinato in modo attendibile, i diritti pluriennali dei calciatori acquisiti devono essere valutati al valore contabile dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori ceduti, come previsto dai paragrafi 45-48 del Principio contabile internazionale 38 – Attività immateriali».
In un caso pratico, cioè, anche valutando il giocatore X e il giocatore Y in uno scambio 10 milioni di euro ciascuno, non ci sarà plusvalenza visto che la cessione sarà riportata al valore netto residuo a bilancio (ovverosia il costo storico tolti gli ammortamenti). Il tutto a meno che non ci sia una metodologia valutativa attendibile che dimostri il fair value dei giocatori. In un caso simile, ad esempio, lo Sporting Lisbona e il Porto non hanno iscritto a bilancio plusvalenze per le cessioni incrociate di Rodrigo Fernandes e Marco Cruz, pur avendoli valutati entrambi 11 milioni di euro in una operazione a specchio conclusa nell’agosto 2021.
La Juventus, nel suo comunicato, ha spiegato così che si tratta di operazioni separate ma, anche se fossero valutate come permute, il club bianconero ritiene che siano verificate «la ricorrenza dei due requisiti (sostanza commerciale e attendibile misurazione del fair value) necessari per la contabilizzazione delle operazioni al fair value» e quindi poter iscrivere a bilancio le rispettive plusvalenze, oltre a dare una valutazione (e quindi un conseguente ammortamento) di Douglas Luiz da 50 milioni. Nel caso contrario, invece, la Juventus non iscriverebbe a bilancio le plusvalenze con una valutazione di Douglas Luiz pari a 28 milioni, ovverosia la quota monetaria comunque pagata all’Aston Villa al netto delle due cessioni. Tuttavia, le valutazioni finali sulla rilevazione contabile delle operazioni saranno compiute solo nel febbraio 2025, quando sarà redatta la Relazione Semestrale al 31 dicembre 2024.