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·4 de marzo de 2025
Il Mattino – Conte al sindaco Manfredi: “Non pensavo che la città fosse così bella, ma servono le infrastrutture come uno stadio ed un centro sportivo…”

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·4 de marzo de 2025
Stando a quanto riporta l’edizione odierna de “Il Mattino”, Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha avuto una lunga chiacchierata con il sindaco Manfredi.
Occhi spalancati per Conte e la moglie quando ha incrociato i due murales nell’area della stazione della Linea 1 che raffigurano Pier Paolo Pasolini e Angela Davis. «Anche la mia Lecce ha aree periferiche però qui si stanno facendo davvero cose grandi e incredibili».
Parole di Antonio Conte, l’allenatore degli azzurri, che vuole vivere Napoli e non solo il Napoli. E poichè Conte è un uomo molto determinato ha deciso di andare a vedere la città che sta rinascendo e risorgendo laddove nessuno pensava potesse succedere. Conte – questo trapela – ha voluto vedere con i propri occhi i cambiamenti di Scampia e con sè ha portato la famiglia. E se al cantiere delle Vele – che man mano stanno scomparendo regalando un altro skyline alla città – non c’è stata ressa, invece alla Federico II appena il tecnico è arrivato, tra lo stupore degli studenti, è stato bombardato di domande e di selfie. E come sempre si è concesso con grande serenità e affetto. Una Napoli che non conosceva ma che lo ha colpito molto.
«Vivo in un posto bellissimo – il ragionamento di Conte raccontato da chi era con lui – però è giusto vederla tutta questa città che non pensavo fosse così bella e accogliente». Non parole di circostanza ma sentite”. Conte ieri ha incontrato anche il sindaco Manfredi al Teatro San Carlo: “Per il tecnico «Napoli può essere alla pari delle altre città anche nel calcio, ma quello che servono sono le infrastrutture come uno stadio e un centro sportivo per far crescere il senso di appartenenza». Un centro sportivo – si rammarica Conte – per far crescere i nostri giovani perchè non è possibile che la Primavera del Napoli stia nel campionato A2. «Mi sento e sono un uomo del Sud». Ma per dare una mano serve la garanzia che tutti vogliano lo stesso obiettivo: crescere”.
Carlo Gioia