Hellas Verona FC
·11 de julio de 2025
Giovane: "La Serie A è un sogno, voglio ripagare la fiducia del Verona" / VIDEO

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·11 de julio de 2025
Verona - Le dichiarazioni del nuovo attaccante gialloblù Giovane Santana do Nascimento rilasciate oggi, venerdì 11 luglio, in occasione della sua conferenza stampa di presentazione ufficiale.
Prima dell'inizio della conferenza stampa di presentazione, il Presidente Italo Zanzi ha introdotto ai giornalisti il nuovo attaccante gialloblù, Giovane.
"Buongiorno a tutti, grazie per essere presenti qui oggi. A nome di tutto il Club sono felice di presentarvi ufficialmente Giovane Santana Do Nascimento, Giovane, come è meglio conosciuto. Giovane è nato nel 2003, ha iniziato la sua carriera nel Red Bull Brasil prima di giocare per il Corinthians, una delle squadre più importanti in Brasile. È stato protagonista anche con le giovanili nazionali del Brasile. Con l’Under 20 ha vinto nel 2023 il Sudamericano e ha giocato il Mondiale di categoria. Con la nazionale Under 23 ha partecipato al torneo preolimpico in vista dei Giochi di Parigi 2024. Il Club lo stava seguendo da tempo e sono felice che il nostro Direttore Sportivo sia riuscito a portarlo a Verona. È un acquisto che rispecchia la filosofia e le volontà del Club. È un ragazzo giovane, di talento, che può crescere con la nostra maglia".
Benvenuto Giovane, perché hai scelto il Verona? "Prima di tutto voglio ringraziare Dio, il Presidente e il Club per la fiducia che ha riposto in me. Ho scelto l'Hellas Verona per il progetto. Già lo scorso gennaio il Club voleva portarmi qui, ma non ci siamo riusciti. Arrivo in un grande campionato che ho sempre ammirato e in una grande città che mi ha accolto benissimo".
Quali sono i tuoi giocatori modello? "Se devo dirne uno dico uno del mio paese, Ronaldo il Fenomeno. Penso sia stato uno dei più grandi e che abbia marcato una generazione. Guardo a lui anche in virtù del ruolo che faccio".
Hai un soprannome? "No non ho un soprannome particolare, se non il fatto che mi chiamano 'Gio' abbreviando il mio nome. Mi piace di più anche di Giovane".
Cosa ti aspetti dalla tua prima stagione in Europa? "Quello che mi aspetto è di fare un buon campionato per riuscire ad aiutare la squadra. So che il campionato italiano è molto difficile, dovrò dare il massimo in ogni partita. È un grande passo per me arrivare in Italia, ma è un passo che tutti i giocatori sudamericani sognano. Ora non mi resta che provare a fare una bella stagione".
Che tipo di giocatore sei? "La posizione che preferisco è l'attaccante centrale, ma posso svolgere anche altri ruoli. Riesco a giocare anche largo o come seconda punta, a seconda delle necessità. Ho un tiro potente e forza fisica, la genetica in questo mi ha aiutato. Riesco a sostenere lo sforzo per tutti i 90 minuti".
Sei appena arrivato, qual è stato il primo impatto con la realtà dell'Hellas Verona e con il mister? "Ho svolto ieri il mio primo allenamento che ha confermato tutte le mie impressioni. Gli allenamenti sono più rapidi, la palla scorre più veloce e la richiesta fisica è più intensa. Il mister mi ha detto che mi aiuterà a esprimermi al massimo. Mi sto trovando bene e quando c'è questo tipo di connessione con la città penso che tutto risulti più facile".
Mister Zanetti ieri ha detto cose molto buone su di te, ti ha definito un 'diamante grezzo', ti senti così? "Sicuramente so di potermi migliorare, ho i miei lati positivi e anche aspetti in cui devo migliorarmi. Come detto, il mister mi ha dato massima fiducia e sento la sua stima. Ho voglia di aiutare la squadra, so di avere 21 anni, una lunga carriera e un lungo percorso di apprendimento davanti".
Nel Corinthias hai giocato poco nell'ultimo periodo, come ti sei preparato e concentrato sul futuro? "Ho avuto delle difficoltà nelll'ultimo periodo. Considerando che vengo dalle giovanili quella non è una transizione semplice, alcuni sono pronti prima altri meno. Mentalmente però sono rimasto forte. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito un po' scoraggiato e mi sono affidato alla mia famiglia, agli amici, mentalmente mi davo forza pensando che il meglio doveva venire e alla fine è arrivato. Sicuramente dovrò lavorare per riprendere il ritmo partita, ma con l'aiuto dello staff riuscirò a farlo".
Ieri chi ti ha visto ha detto che è arrivato un ottimo giocatore, senti questa pressione? "Sono grato di queste voci che sono arrivate, è sempre bello avere un'aspettativa alta. Vengo da una squadra che mi ha abituato alla pressione. Io mi sento preparato. Sono anche un po' ansioso, forse perché non gioco da un po', ma ho voglia di sentire di nuovo quel brivido, di provare le sensazioni dello spogliatoio e quelle prima di scendere in campo".
Quanto è importante per te essere diventato da poco genitore? "Devo dire che diventare papà e avere una famiglia è sempre stato un sogno e un obiettivo per me. Mia figlia ha un anno, è nata l'anno scorso in un momento difficile per me. Prendersi cura di un figlio è una cosa grande, ma per me non c'è sensazione migliore che pensare di avere mia moglie e mia figlia che mi aspettano a casa. Per chi non è genitore consiglio un giorno di fare questa esperienza".
Hai detto quando hai firmato 'un altro obiettivo raggiunto', il prossimo step è raggiungere la salvezza con il Verona? "Quando ho accettato l'offerta sapevo che la squadra aveva lottato la scorsa stagione per restare in Serie A, e so che anche quest'anno sarà un campionato difficile. Ho fiducia però che insieme possiamo fare tutto e lottare per conquistare l'obiettivo, anche se io non mi pongo limiti. Uso i social, è un modo per me di esprimere la felicità di aver raggiunto un obiettivo che sognavo fin da piccolo. Ho sempre sognato l'Europa e arrivarci a 20 anni è straordinario".
Hai sentito qualcuno prima di arrivare? Carlos Augusto? "Sicuramente con Carlos ci siamo sentiti, mi ha augurato buon fortuna. Mi ha detto che le persone in Italia sono splendide. Del Verona ho parlato con Charlys, che mi sta aiutando molto nel mio processo di adattamento. Sto studiando italiano, ma devo dire che quando si parla veloce rimango ancora un attimo 'stordito', ma sto facendo di tutto per migliorare".
Numero di maglia particolare? Ti senti più un 10 o un 9? "Ho chiesto un numero che ha accompagnato la mia carriera finora, il 17. È un numero al quale sono legato. Ragiono per 'step': vorrei iniziare con il 17 poi un giorno chissà, magari indosserò la 9".
Il Mondiale per Club ha dimostrato la forza delle squadre brasiliane, in Europa si fa un calcio più tattico... "La differenza principale è la tattica. In Brasile si lavora sulla tattica, ma non allo stesso modo. Raggiungere una squadra italiana vuol dire arrivare a un livello alto. Noi in Brasile siamo conosciuti di più per l'aspetto tecnico, per la 'samba nei piedi' come la chiamano, ma la principale differenza riguarda l'aspetto tattico".
Come attaccante finora non ancora segnato tanto, è un obiettivo per la stagione? "Ci sono degli obiettivi collettivi e individuali. Al Corinthias nell'ultimo periodo per me è stato difficile, ma ho fiducia che giocando con continuità possa migliorare e fare più gol. In questo momento sono felice di aver realizzato questo sogno".