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·31 August 2025
Lazio Verona, il doppio ex Petrelli: «Ho fatto parte di un gruppo straordinario, che mi ha fatto crescere. Mi piaceva molto Baroni. Sarri…»

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·31 August 2025
In vista della sfida di Serie A tra Lazio e Hellas Verona, a prendere la parola è Sergio Petrelli, ex difensore centrale classe 1944, protagonista in entrambe le squadre in momenti cruciali della loro storia. L’occasione è stata un’intervista rilasciata a Il Cuoio, in cui l’ex calciatore ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera.
Petrelli ha vestito la maglia gialloblù dal 1966 al 1969, periodo in cui l’Hellas Verona, guidato da tecnici come Nils Liedholm e Beppe Chiappella, lottava per consolidarsi in Serie A. Difensore roccioso e dotato di grande senso della posizione, Petrelli si fece apprezzare per la sua affidabilità e per la capacità di guidare la retroguardia con personalità.
PAROLE – «A Roma ho vinto, costruito qualcosa di indimenticabile. Ho fatto parte di un gruppo straordinario, che mi ha fatto crescere e che si rispecchiava perfettamente in quella che era la mia identità. Non me lo dimenticherò mai. Ma anche a Verona sono stato bene, ho trascorso anni importanti, ho conquistato una promozione in serie A e costruito dei rapporti di amicizia molto solidi con tanti compagni. Ancora oggi ci sentiamo…».
LAZIO-VERONA DEL ’74 – «Eravamo sotto a fine primo tempo e non siamo andati per niente negli spogliatoi. Li abbiamo aspettati in campo. Il pubblico all’inizio non capiva, poi si è reso conto di quello che stava per accadere. I miei ex compagni del Verona, quando ci hanno visto, mi hanno detto: “Ma voi siete tutti matti”. Abbiamo iniziato la ripresa a mille all’ora e abbiamo ribaltato il risultato».
BARONI-SARRI – «Mi piaceva molto Baroni, che aveva guidato anche il Verona: una persona che non amava apparire, ma che era pronta a fare un passo indietro e a mettere i giocatori davanti a tutto”. Ora è tornato Sarri alla guida della Lazio, un allenatore diverso che “ha sempre fatto giocare bene le sue squadre».
MAESTRELLI – «Sergio, noi non siamo una squadra di fenomeni, ma siamo una buona squadra e alla Lazio ti divertirai»