Calcionews24
·8 June 2025
Italia ko, Claudio Gentile: «Stupito e infelice, vanno cambiate le regole; dimissioni Spalletti? Ecco cosa ne penso»

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·8 June 2025
Claudio Gentile ha parlato a La Stampa dopo la sconfitta dell’Italia contro la Norvegia. Di seguito le parole della bandiera di Juve e della Nazionale Azzurra, con cui ha vinto il mondiale del 1982.
SCONFITTA DRAMMATICA – «Sì, purtroppo. Sono stupito, infelice e anche sconvolto: questo 3-0 va oltre l’inimmaginabile, è una delusione drammatica».
NESSUNA REAZIONE – «Non ha funzionato nulla. La squadra, tutta la squadra, non ha dato niente. C’era il rischio di perdere a Oslo, ma non si può subire così. Oltre al pessimo risultato e alla mancata prestazione, non c’è stata neanche una reazione d’orgoglio e il primo tiro in porta è arrivato al 92’…».
MONDIALE A RISCHIO – «È un incubo da scongiurare. Una Nazionale che ha vinto 4 Mondiali non può restare così a lungo fuori dalla coppa più importante. Speriamo che si possa ancora recuperare, che il ct possa trovare un organico per rimontare».
SPALLETTI DEVE RESTARE – «No, deve arrivare alla fine. Anche perché non sono sicuro che cambiando l’allenatore si possa riottenere l’Italia che abbiamo sempre avuto: il ct non ha molta disponibilità. Ora ci sarà tensione e tanto decideranno i dirigenti federali: la delusione è stata pazzesca, c’è gente che mi ferma e mi chiede perché non c’è più l’Italia…».
CONFERME NEGATIVE – «Pensavamo che le sconfitte nei playoff con Svezia e Macedonia del Nord fossero macchie sulla nostra storia, ma ormai stanno diventando una bruttissima conferma».
TROPPI STRANIERI – «La Nazionale è lo specchio di un sistema e il nostro non funziona più. Il motivo è semplice: siamo stati invasi dai giocatori stranieri. Così gli italiani non trovano spazio nei club e non possono dimostrare di essere da Nazionale, mentre il ct deve scegliere da un gruppo sempre più ristretto. È come un cane che si morde la coda».
CAMBIARE LE REGOLE – «Obbligando i club a schierare un numero fisso di italiani o trovando un modo per valorizzare i nostri vivai: so che le regole sono cambiate e indietro non si può tornare, come quando vennero chiuse le frontiere, ma ora ci vorrebbe una profonda analisi della situazione. Ci sono troppi stranieri, con squadre che schierano uno o al massimo due italiani: come si può costruire una Nazionale? Così non si può andare avanti».
IL BLOCCO DELLA CRESCITA – «Le giovanili azzurre in questi anni hanno ottenuto ottimi risultati a tutti i livelli, ma poi quando devono fare il salto di qualità questi ragazzi non trovano spazio perché chiusi da stranieri che spesso non sono più forti di loro, anzi. Quanti calciatori dell’Under 20, vice campione del mondo nel 2023, stanno giocando stabilmente in Serie A? Pochissimi».
EURO 2021, UN’ISOLA FELICE – «È stata l’ultima grande prestazione del calcio italiano».
DIFFICILE UNA REAZIONE COME NEL 1982 – «Lo spero, ma temo sia difficile. In Spagna c’erano giocatori di qualità oltre ad un gruppo eccezionale, che poteva attaccare e difendere allo stesso modo».
IL CASO ACERBI – «Non è un semplice rifiuto quello di chi non vuole vestire la maglia azzurra, ma in ogni caso si poteva gestire diversamente».
DIFESA IN CRISI – «Non ci sono più i marcatori e prendiamo reti incredibili. Bisognerebbe ripartire dalle basi nei nostri vivai, imparando a marcare in difesa e a dribblare in attacco. Se rifondiamo, forse tornerà anche l’Italia».