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·30 October 2024
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Al pastorello Davide bastò una semplice fionda per uccidere il gigante Golia, in un racconto biblico che rappresenta una storia di speranza e una metafora di come sia possibile superare avversari all’apparenza imbattibili. Un altro Davide sta vincendo la sua sfida impossibile, dimostrando che un centrocampista può segnare come e più di un attaccante. Oggi Davide Frattesi è con 7 gol (8 i centri complessivi in Nazionale) il bomber del ciclo Spalletti e a questo punto è lecito domandarsi se sia stata davvero una buona idea convincere quel giovane attaccante delle giovanili della Lazio ad arretrare la sua posizione in campo: “La trasformazione da attaccante a centrocampista non l’ho vissuta bene”, racconta nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV in occasione dell’ultimo raduno della Nazionale: “L’allenatore era Franceschini e quando mi spostò a fare la mezzala ricordo che volevo andare via dagli allenamenti. Invece non smetterò mai di ringraziarlo”.
LA FAMIGLIA. E a proposito di ringraziamenti, i primi nella lista sono mamma e papà: “Se mi guardo indietro, più dei miei sacrifici vedo quelli dei miei genitori. Ho anche due fratelli e si sono fatti in quattro per farci fare quello che ci piaceva. Io giocavo anche a tennis, ero impegnato tutti i giorni compresi i sabati e le domeniche”. Mamma Sonia è ancora oggi la sua prima tifosa: “Mi segue dappertutto, ma quando non c’è una palestra vicina a dove gioco è un problema perché è una vera patita. Nonna invece è un po’ la mascotte della famiglia, noi cerchiamo sempre di includerla in tutte le attività soprattutto da quando è venuto a mancare nonno”.
IL SEGRETO È LA FAME. Corsa e intensità, unite ad una straordinaria abilità negli inserimenti, fanno di Frattesi quel centrocampista box to box che in Italia ormai si è soliti definire tuttocampista: “Penso che il mio segreto sia stato quello di avere sempre fame. Anche con un talento non smisurato, attraverso il lavoro e la voglia si può arrivare ovunque”. Dopo aver fatto quasi tutta la trafila nelle Nazionali Giovanili, nel giugno 2022 ha esordito in Nazionale maggiore con Roberto Mancini: “La Nazionale da bambino la vivevo come un sogno, un qualcosa di eccezionale. Oggi la vivo cercando di dare delle gioie importanti a quei bambini che una volta eravamo noi. Ultimamente non ci siamo riusciti, ora stiamo lavorando per potergliele dare”.
Da quando Luciano Spalletti ha assunto la guida della Nazionale difficilmente rinuncia a Frattesi. Che non a caso è leader per presenze (17) del nuovo corso azzurro: “Scherzosamente dico che con il mister c’è un rapporto di odio-amore. La prima volta in ritiro mi ha detto ‘di te ho tanta stima, ma sarai il giocatore a cui romperò più le scatole’. Se un allenatore ti sta addosso vuol dire che vuole farti migliorare e io con lui sono migliorato”.
In Nazionale ha segnato la bellezza di 8 reti in 23 partite, compresa la doppietta all’Ucraina decisiva per la qualificazione a EURO 2024. Si giocava a Milano, dove l’Italia tornerà il prossimo 17 novembre per affrontare la Francia nell’ultimo incontro del girone di Nations League: “Quelli sono stati i gol più importanti che ho realizzato in maglia azzurra, anche perché ero appena arrivato all’Inter e li ho segnati nel mio nuovo stadio, San Siro”.
TENNIS, PESCA E LEGO. Non c’è solo il calcio nella vita di Davide, che fuori dal campo si divide tra tennis, pesca e i mattoncini Lego: “Ho una bella collezione, sul tavolo in cucina c’è sempre un Lego da montare. In televisione preferisco guardare più il tennis del calcio, mentre d’estate mi piace andare a pesca. È bello poter stare tre o quattro ore per conto mio, è un grande antistress che ti permette di staccare da tutto e da tutti”.