Calcio e Finanza
·22 July 2025
I compensi del commissario per gli stadi: ecco quanto guadagnerà

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·22 July 2025
L’emendamento al Decreto Sport, voluto dal ministro Andrea Abodi, prevede l’istituzione del tanto agognato incarico del commissario per gli stadi. Una figura il cui compito sarà quello di accelerare e semplificare gli interventi di riqualificazione degli impianti italiani e di realizzazione di nuovi. La struttura commissariale prevede inoltre che i sindaci delle città interessate possano essere nominati sub Commissari.
In questo modo si valorizzerà il ruolo diretto degli enti locali, proprietari delle infrastrutture in oggetto, che sono considerate strategiche e di interesse nazionale. Si tratta di un assetto operativo innovativo, capace di coniugare le esigenze di una regia, che risultano indispensabili per un’operazione di sistema, e le competenze locali.
L’obiettivo è realizzare impianti moderni, accessibili e sostenibili nei tempi richiesti dalla UEFA, con procedure semplificate e poteri straordinari. Uno strumento concreto e decisivo per l’ammodernamento di un segmento fondamentale dell’impiantistica sportiva di alto livello e che sarà chiave per consentire all’Italia di co-ospitare con la Turchia EURO 2032.
Come si legge nell’emendamento, il Commissario è individuato tra soggetti esperti nella gestione di attività complesse e nella programmazione e valutazione di interventi in materia di infrastrutture, dotati di specifica professionalità e competenza gestionale per l’incarico da svolgere. Per l’esercizio dei compiti assegnati, la figura resta in carica fino al 31 dicembre 2032.
Ma quanto guadagnerà? Come emerge dall’emendamento, «gli è riconosciuto un compenso, da determinarsi con il decreto di cui al primo periodo, nei limiti massimi di euro 77.409 per l’anno 2025 e di euro 132.700 per ciascuno degli anni dal 2026 al 2032, comprensivi degli oneri a carico dell’amministrazione».
Il Commissario straordinario si avvale inoltre di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, che opera fino alla data di cessazione del relativo incarico. Alla struttura di supporto è assegnato un contingente massimo di personale non dirigenziale pari a dieci unità, dipendenti delle amministrazioni pubbliche in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti per il perseguimento delle finalità e l’esercizio delle funzioni.
Al personale assegnato alla struttura di supporto è attribuito un compenso fino a un importo massimo annuo di euro 50.000 al lordo dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli oneri fiscali a carico dell’amministrazione per singolo incarico. Infine, nell’ambito del contingente massimo di cui al presente comma, la struttura può avvalersi di consulenti esterni, anche estranei alla pubblica amministrazione, fino a un numero massimo di tre, cui può essere attribuito un compenso fino a un importo massimo annuo di euro 50.000 al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico dell’amministrazione per singolo incarico.
Per l’attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa di 369.076 euro, per l’anno 2025 e di 632.700 euro, per ciascuno degli anni dal 2026 al 2032.