El Hadji dopo il sorteggio per l’Union SG: «Ci aspettano partite difficili, mi sarebbe piaciuto giocare contro quel top club» | OneFootball

El Hadji dopo il sorteggio per l’Union SG: «Ci aspettano partite difficili, mi sarebbe piaciuto giocare contro quel top club». Le sue parole

Anouar Aït El Hadj, centrocampista belga classe 2002 dell’Union Saint-Gilloise, ha commentato attraverso i canali ufficiali del club il sorteggio della League Phase di Champions League. La formazione belga dovrà affrontare sfide di grande prestigio, tra cui quella contro l’Inter di Cristian Chivu, finalista della passata edizione del torneo.

Il giocatore, cresciuto nell’Anderlecht e ormai punto fermo dell’Union, ha sottolineato come il sorteggio riservi viaggi affascinanti e partite impegnative. Tra le sfide più attese ci sarà quella contro il Bayern Monaco di Vincent Kompany, tecnico che lo aveva lanciato in prima squadra quando era appena diciassettenne. Per Aït El Hadj si tratterà quindi di un incontro dal valore speciale, visto il legame professionale e umano con l’ex difensore del Manchester City.

Nonostante l’entusiasmo per il cammino europeo, il giovane centrocampista ha ribadito che la squadra dovrà mantenere i piedi per terra, affrontando con concentrazione gli impegni di campionato prima di proiettarsi sulle notti europee. L’Union SG, campione del Belgio nella scorsa stagione, vuole dimostrare di essere pronta al salto di qualità e di poter competere anche contro avversari di alto livello come i nerazzurri.

Per Aït El Hadj e compagni, dunque, la Champions League rappresenta un banco di prova fondamentale per misurarsi con il calcio che conta e consolidare il percorso di crescita del club belga.

SUL SORTEGGIO CHAMPIONS PER L’UNION SG – «Abbiamo dei bei viaggi da fare. È un bel sorteggio anche se mi sarebbe piaciuto giocare contro il Barcellona».

LA SFIDA AL BAYERN MONACO DI KOMPANY? – «Sarà un piacere rivedere Kompany (suo ex allenatore all’Anderlecht, ndr). Giocare in questo bellissimo stadio contro questa squadra sarà una bella esperienza. Per me lui era come un secondo padre. È lui che mi ha lanciato come professionista quando avevo 17 anni. Ho vissuto un bel periodo con lui. Mi lasciava giocare, avevo delle libertà. È sempre stato positivo».

PARTITE DIFFICILI – «Sono partite difficili. Sta a noi dare il massimo ma per il momento non abbiamo ancora la testa per questo. Ci concentriamo sull’Anderlecht domenica e poi la Champions League sarà tra due settimane».